Umbria, Coldiretti in campo per lo sviluppo del florovivaismo

Incontro a Perugia della Consulta Florovivaistica della Coldiretti Umbria: “Un settore – hanno detto – non solo con uno spiccato ruolo ambientale, utile a migliorare la qualità della vita nei centri urbani e contrastare gli effetti del cambiamento climatico, ma anche strategico e in linea con la mission dell’agricoltura sociale”.

 

A Perugia presso la sede della Coldiretti Umbria si è svolto un incontro tra i rappresentanti del settore del florovivaismo. Sono state illustrate le attività ed i progetti che a livello nazionale e regionale Coldiretti in collaborazione con Assofloro sta mettendo in campo, per valorizzare e promuovere il settore e raccogliere istanze, necessità e problematiche specifiche sulle quali lavorare.

“Il florovivaismo italiano – ha ricordato Coldiretti – con un fatturato di oltre 3 miliardi, 1,2 miliardi di export e una occupazione complessiva, compreso l’indotto, di 200.000 persone, è uno dei settori di punta del Made in Italy, ma vive un momento difficile a causa delle importazioni selvagge, basate su una concorrenza sleale, dell’impennata dei costi di produzione e dei fenomeni meteo avversi”.

“Come ricordato durante l’incontrohanno spiegato da Coldiretti – il via libera definitivo alla legge delega sul florovivaismo è un importante punto di partenza per sostenere il settore superando le criticità legate ai mercati globali e alla concorrenza sleale e sviluppando percorsi di filiera che facciano leva sulla multifunzionalità”.

Il commento di Dominga Cotarella, Presidente nazionale Terranostra e Coordinatrice della Consulta Florovivaistica della Coldiretti Umbria.

“Un appuntamento ha evidenziato Dominga Cotarella che ha coinciso anche con il primo incontro della nostra Consulta regionale, per un comparto rilevante per l’economia, il lavoro, la qualità della vita e il sociale, importante anche a livello locale, vista la presenza nel nostro territorio di varie interessanti realtà, con produttori di fiori, di piante, vivai, manutentori del verde”.

“L’Umbria ha aggiunto Cotarella- può diventare un territorio ancora più centrale e rilevante in questo ambito, facendo leva maggiormente anche sulla formazione”.

“Dobbiamo valorizzare e tutelare al meglioha ribadito Dominga Cotarellala qualità delle nostre produzioni, anche sul versante della sostenibilità economica, con un giusto prezzo per i produttori. Si tratta non solo di un settore con uno spiccato ruolo ambientale, utile a migliorare la qualità della vita nei centri urbani e contrastare gli effetti del cambiamento climatico, ma anche strategico e in linea con la mission dell’agricoltura sociale, prestandosi in maniera ottimale, pure ad attività terapeutiche e distensive”.

Alle parole di Dominga Cotarella, sono seguite quelle di Nada Forbici, Coordinatrice della Consulta Florovivaistica nazionale di Coldiretti e Presidente di Assofloro, che nel suo intervento ha sottolineato come la pianificazione e l’organizzazione delle produzioni, anche a lungo termine, costituiscano per gli imprenditori delle priorità fondamentali.

“Tra le attività portate avanti dalla Consulta ha detto Nada Forbici in conclusione – l’attuazione del primo contratto di coltivazione in Italia tra un’amministrazione pubblica e un’azienda vivaistica; la ‘battaglia’ sugli imballaggi, con i vasi che vengono utilizzati dalle aziende, da considerare come strumenti di produzione e non imballaggi; il miglioramento del ‘Bonus verde’, ma anche il rilancio della filiera vivaistica forestale e la salvaguardia dei prodotti florovivaistici italiani, sostenendo il principio di reciprocità”.