Coldiretti Umbria, emergenza piccioni per gli agricoltori

Dopo i cinghiali, altra emergenza per gli agricoltori. L’allarme è lanciato dalla Coldiretti Umbria.

Come se non bastassero le devastazioni dei cinghiali che non conoscono soste, altra emergenza per gli agricoltori è rappresentata dai ‘piccioni di città’, la cui incontrollata presenza, al pari di quella degli ungulati, sta causando alle imprese agricole pesanti danni economici.

Questo l’allarme di Coldiretti Umbria dopo le tante segnalazioni provenienti dal territorio regionale, che denunciano i banchetti dei volatili sui fondi seminati, con evidenti effetti sui bilanci delle imprese, costrette, quando possibile, a procedere quantomeno con nuovi reimpianti nei terreni con aggravio di costi.

Il commento del presidente Coldiretti Umbria, Albano Agabiti: “Visto quest’altro flagello che colpisce i nostri imprenditori abbiamo provveduto a richiedere all’assessorato regionale all’agricoltura e agli uffici competenti di attivarsi immediatamente per autorizzare l’utilizzo di ogni sistema di dissuasione e controllo possibile, per arginare questa nuova ‘piaga’, che si aggiunge alle difficoltà della congiuntura economica attuale, in primis con il caro costi di gestione, e a quella dei cinghiali, solo per citarne alcune”.

“Così ha continuato Agabiti gli agricoltori rischiano la dismissione delle aziende, visto che il piano di controllo per questi volatili è da tempo ‘al palo’”.

Alla preoccupazione di Agabiti, si è aggiunta anche quella del Direttore di Coldiretti Umbria, Mario Rossi

“Si tratta di un’altra calamità con gli stormi di piccioni che colpiscono le semine in tutto il territorio”.

“Se non risolviamo l’emergenza fauna selvatica e quella domestica dei piccioniha sottolineato Mario Rossi le aziende agricole saranno costrette ad abbandonare le coltivazioni con conseguenze pure per la tenuta idrogeologica, il mantenimento dei pascoli e della biodiversità”.

“Occorre difendere il legittimo diritto d’impresa di coltivare e raccogliere tutto ciò che essi seminanoha aggiuntoconsiderando anche che gli imprenditori agricoli devono già fare i conti con cambiamenti climatici ed avversità naturali sempre più frequenti”.

“Ritardare sull’intervento a tutela degli agricoltoriha concluso Rossisignificherebbe mettere ancora più a rischio la sopravvivenza delle aziende del comparto”

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