Nel 2022 andati in fumo 1400 ettari. Incendi più rilevanti nella seconda metà del mese di luglio.
In Umbria nel 2022 sono stati registrati 125 incendi boschivi, di cui 78 nella provincia di Perugia e 47 nella provincia di Terni, con un aumento del 70% rispetto al 2021 (anno in cui se ne erano verificati 75).
In 26 casi è stato necessario richiedere l’intervento dei mezzi aerei.
La superficie complessiva percorsa dal fuoco è stata pari a circa 1.400 ettari (di cui circa 900 di superficie boscata).
Gli incendi più vasti che si sono verificati in regione sono stati: Preci a Saccovescio, a luglio, all’interno del Parco dei Monti Sibillini, con 245 ettari bruciati, Guardea (Terni), con 113 ettari andati a fuoco il 20 luglio e 164 il primo agosto, Preci monte Saino (98 ettari il 23 luglio) e Giano dell’Umbria 70 ettari il 6 luglio.
Lo hanno riferito i carabinieri forestali tracciando un bilancio dell’attività svolta.
Le indagini hanno portato all’ arresto di un piromane in flagranza di reato a Spoleto, sorpreso nell’atto di appiccare il fuoco, e alla denuncia di altre 43 persone per il reato di incendio boschivo colposo (nel 2021 erano state dieci).
Molti dei numerosi incendi verificatisi a marzo/aprile sono riconducibili a cause colpose, legate in gran parte alla pratica di bruciare i residui vegetali (derivanti in particolare dall’attività di potatura negli oliveti), messa in atto anche in presenza di condizioni particolarmente favorevoli allo sviluppo di incendio (come la siccità e la presenza di vento).
Nei mesi di giugno e luglio diversi incendi si sono sviluppati dall’utilizzo di mezzi agricoli (mietitrebbia), presumibilmente a causa di guasti o anomalie tecniche.
Nel periodo più critico della stagione, la seconda quindicina di luglio, si sono verificati gli incendi più rilevanti e di più difficile spegnimento.
In tutti i casi i carabinieri forestali hanno svolto attività di investigazione, finalizzata ad individuare la dinamica, il punto di innesco e il responsabile.