Extinction Rebellion UK ha fatto sapere che intende fermare tutte le operazioni di protesta più dure (come i quadri imbrattati e i blocchi stradali) per concentrarsi su altre strategie

Vernice spruzzata sulla facciata di palazzo Madama a Roma, la sede del Senato della Repubblica. Si è aperto così il nuovo anno del collettivo ambientalista Ultima Generazione che in questo modo ha voluto puntare l’indice contro la politica, rea di non fare abbastanza per combattere il disastro climatico in corso.

Atti di disobbedienza civile ormai diventati noti e che sono stati riproposti ovunque nel mondo: blocchi stradali, vernice spruzzata sui palazzi dei potenti o zuppe sulle opere d’arte.

I protagonisti sono sempre loro: gli attivisti di associazioni come Extinction Rebellion, Just Stop Oil o, come nell’ultimo caso, l’italiana Ultima Generazione. Ma qualcosa, nella strategia di questi collettivi, sta cambiando.

Extinction Rebellion Uk dice basta alle azioni di protesta impopolari

I primi a fare un passo indietro rispetto a manifestazioni che sempre più spesso trovano feroci critiche nell’opinione pubblica sono stati i membri britannici della più estesa e internazionale di queste associazioni. Extinction Rebellion UK ha diramato un comunicato dal titolo “We quit” (“Abbiamo smesso”) nel quale si spiega che i membri inglesi del collettivo intendono fermare le azioni di disturbo più forti come blocchi stradali e attacchi a suon di zuppe alle opere d’arte. Il motivo? Dare priorità alla partecipazione e alle relazioni. Ma anche perché gli arresti e i fermi che seguono ognuna di queste operazioni stanno pian piano assottigliando la lista degli attivisti.

L’obiettivo però resta lo stesso, fanno sapere dal collettivo: smantellare il governo britannico definito corrotto e portare all’attenzione di tutti la necessità di agire per fermare la crisi climatica.