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Ultima Generazione, bloccata l’azione alla parata del 2 giugno

Ultima generazione

Questa volta il blitz ambientalista non è riuscito. Cinque attivisti di Ultima generazione sono stati fermati dalla polizia nei pressi di via dei Fori Imperiali prima che potessero manifestare durante la parata del 2 giugno, sono poi stati portati in commissariato.

Gli attivisti hanno dichiarato di voler chiedere al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, di proteggere la Repubblica e la democrazia. Tra le richieste portate avanti da Ultima Generazione vi è l’istituzione di un “fondo di riparazione preventivo, permanente e partecipato da prevedere annualmente nel bilancio dello Stato. I soldi dovranno essere ottenuti attraverso l’eliminazione dei Sussidi Ambientalmente Dannosi (SAD), la tassazioni degli extra-profitti delle compagnie fossili, il taglio di stipendi premi e benefit ai loro manager, delle enormi spese della politica e delle sempre più ingenti spese militari. Per questo – prosegue la nota- continueremo a scendere in strada, a fare azioni di disobbedienza civile nonviolenta, assumendoci la responsabilità delle nostre azioni, affrontando la repressione, tribunali e processi.

In un comunicato stampa uno degli attivisti fermati ha dichiarato: “Siamo venuti a chiedere a Mattarella di proteggerci, e di proteggere la Repubblica perché il governo non lo sta facendo, ma non siamo riusciti ad entrare in strada perché ci hanno bloccato. Questa non è la festa della Repubblica che vogliamo noi. Noi vogliamo la festa di tutti i cittadini, dei contadini che hanno perso tutto, case e raccolti, degli operai che invece continuano a morire di lavoro, dei medici e degli infermieri che sono stati osannati durante la pandemia. Ma oggi in piazza non c’è nessuna di queste categorie. Questa è diventata una festa ipocrita, la democrazia è sempre più in pericolo, il governo non ci sta proteggendo. Noi siamo qua solo per chiedere protezione con un Fondo Riparazione, che possa soccorrere tutte le persone colpite anche in questi giorni, e che lo saranno sempre di più in futuro come ci dice la scienza. Invitiamo tutti il 1 ottobre in Piazza del Popolo”.