In questo numero del Tg Ambiente, realizzato in collaborazione con Italpress: 1) Ue, accordo sul taglio delle emissioni di CO2 per i veicoli pesanti; 2) Agenda 2030, 5,5 milioni per lo sviluppo sostenibile; 3) Al via le Comunità Energetiche e l’autoconsumo diffuso; 4) I cambiamenti climatici hanno ridotto la nostra aspettativa di vita di 9 mesi
In questo numero del Tg Ambiente, realizzato in collaborazione con Italpress:
1) Ue, accordo sul taglio delle emissioni di CO2 per i veicoli pesanti;
2) Agenda 2030, 5,5 milioni per lo sviluppo sostenibile: Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha messo a disposizione 5,5 milioni per dare impulso al processo di attuazione sui territori della nuova Strategia Nazionale per lo Sviluppo sostenibile e dell’Agenda 2030. L’avviso per la presentazione di manifestazioni di interesse, realizzato dalla direzione Economia Circolare del MASE, si sviluppa in continuità con i due precedenti del 2018 e del 2019/2020 che hanno accompagnato il pieno impegno dei territori, portando all’approvazione di 17 Strategie regionali e provinciali per lo sviluppo sostenibile, insieme a otto agende metropolitane.
3) Al via le Comunità Energetiche e l’autoconsumo diffuso: Via libera dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, il decreto che stimola la nascita e lo sviluppo delle Comunità energetiche rinnovabili e dell’autoconsumo diffuso in Italia. Entro 30 giorni, previa verifica da parte dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera) e su proposta del Gestore dei Servizi Energetici, il MaSe approverà le regole operative per le modalità e le tempistiche di riconoscimento degli incentivi. Una volta approvate le regole, il GSE – soggetto gestore della misura – entro i successivi 45 giorni, renderà operativi i portali per la presentazione delle richieste. “Comunità Energetiche Rinnovabili e autoconsumo diffuso – afferma il Ministro Gilberto Pichetto – sono due ingranaggi centrali della transizione energetica del Paese: oggi siamo dunque ancor più vicini a questo atteso obiettivo, che potrà veramente dare una svolta per lo sviluppo delle rinnovabili in Italia, rafforzandone la sicurezza energetica e avvicinandoci agli obiettivi climatici”. Il testo individua due strade per promuovere lo sviluppo nel Paese delle CER: un contributo a fondo perduto fino al 40% dei costi ammissibili, finanziato dal PNRR e rivolto alle comunità i cui impianti sono realizzati nei comuni sotto i cinquemila abitanti che supporterà lo sviluppo di due gigawatt complessivi, e una tariffa incentivante sull’energia rinnovabile prodotta e condivisa per tutto il territorio nazionale.
4) I cambiamenti climatici hanno ridotto la nostra aspettativa di vita di 9 mesi: Cambiamenti climatici e riscaldamento globale non danneggiano solo ambiente e biodiversità, ma anche la salute di tutti noi. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Plos Climate da Amit Roy, docente di economia e politiche pubbliche alla New School For Social Research di New York, il cambiamento climatico può rubarci fino a sei mesi di vita, colpendo soprattutto le donne e gli abitanti dei Paesi in via di sviluppo. L’aumento delle temperature e le precipitazioni anomale possono influire sulla salute di tutti noi sia in maniera diretta, causando ad esempio ondate di calore e inondazioni, sia in maniera indiretta, aumentando il rischio di malattie come quelle respiratorie e mentali. Il ricercatore hanno preso in esame i dati raccolti in 191 Paesi del mondo tra il 1940 e il 2020, valutando in particolare le temperature medie, le precipitazioni e l’aspettativa di vita, utilizzando poi il valore del prodotto interno lordo pro capite per tener conto delle differenze da Paese a Paese. I risultati dello studio indicano che un aumento pari a 1 grado della temperatura globale si associa a una riduzione dell’aspettativa di vita di cinque mesi e una settimana. Un aumento di dieci punti dell’indice composito che descrive il cambiamento climatico si associa invece a una riduzione di sei mesi dell’aspettativa di vita, essendo a +1.48 gradi rispetto ai livelli pre-industriali, vuol dire che abbiamo ridotto la nostra speranza di vita già di 9 mesi.