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Turbolenza in aereo: cosa fare e cosa accadrà in futuro

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Cosa fare in caso di turbolenza in aereo? Si tratta di un fenomeno pericoloso? E come saranno in futuro? A queste e altre domande ha risposto Giorgio Di Bernardo, giornalista aerospaziale

Per tutto il corso dell’estate abbiamo letto di aerei colpiti da una turbolenza. Uno degli ultimi è stato il volo Milano-Atlanta. Al termine del fenomeno atmosferico ben 11 passeggeri sono stati trasportati in ospedale per accertarne le condizioni fisiche. Ma cosa sono queste turbolenze? Lo ha spiegato Giorgio Di Bernardo, giornalista aerospaziale in uno speciale di TeleAmbiente.

Non confondere la turbolenza con il “vuoto d’aria”

“il vuoto d’aria in realtà non esiste, significherebbe che è mancata l’aria nel punto in cui passava l’aereo. La turbolenza, invece, è un movimento verticale di aria che scende o che sale rispetto a tutta l’aria circostante. Quando un aereo passa dentro la turbolenza si genera un abbassamento o un innalzamento di quota” ha spiegato Giorgio Di Bernardo. Possiamo raffigurare il fenomeno come un’onda nel mare. Se una barca incontra un onda non va a fondo, ma segue il movimento dell’onda. La stessa cosa succede con la turbolenza di un aereo. Se incontra una massa d’aria che scende, scenderà anche l’aereo, per poi riprendere il suo volo regolarmente. I passeggeri si spaventano ma in realtà non sta succedendo niente.

Le turbolenze sono pericolose?

Giorgio Di Bernardo è chiaro: “Assolutamente no, in quanto gli aerei sono fatti per volare. L’unico pericolo è che si aprano le cappellerie e cadano le valigie. Un consiglio importante è quello di tenere le cinture sempre allacciate quando si vola, perché le turbolenze non si verificano solo vicino a un temporale, ma anche in condizioni atmosferiche buone”.

Cosa accadrà in futuro

Il cambiamento climatico si riflette anche nel traffico aereo, perché gli aerei si muovono nell’atmosfera. Studi recenti hanno sottolineato un aumento del 55% delle turbolenze negli ultimi anni. Per il futuro andrà ancora peggio: solo nell’Atlantico è previsto un aumento che va dal 40 al 170% di casi di turbolenza. In aggiunta questi fenomeni saranno anche più forti, perché continuando a immettere energia nell’atmosfera non faremo che peggiorare la situazione.

Intervista integrale a Giorgio Di Bernardo sulle turbolenze che colpiscono gli aerei