Tutto era partito da accertamenti su una impresa edile di modeste dimensioni, che però aveva dichiarato di aver fatto partire un centinaio di cantieri in tutto il territorio della provincia. I proventi illeciti grazie alle detrazioni previste per tre diversi tipi di bonus edilizi. Denunciato anche un commercialista.
L’epoca dei vari bonus edilizi, che consentivano di raggiungere l’obiettivo della riqualificazione energetica degli edifici garantendo ricche detrazioni attraverso i meccanismi della cessione del credito o dello sconto in fattura, è ormai passata, ma ancora oggi vengono scoperte e sanzionate diverse truffe. Il Superbonus è stato di fatto smantellato, mentre altri bonus oggi consentono detrazioni meno convenienti rispetto al passato. Nonostante ciò, le indagini su eventuali frodi proseguono e portano allo scoperto diversi illeciti. Uno di questi, diffuso in tutta la provincia di Piacenza, è stato smascherato dalla Guardia di Finanza e ha portato a due arresti e a sequestri preventivi di beni per un valore di circa due milioni di euro.
Nello specifico, le indagini si sono concentrate sui flussi di fatturazione relativi a filiere di imprese caratterizzate da elevati profili di rischio. I militari della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Piacenza hanno concentrato la loro attenzione su una azienda edile che, nel corso di due diversi periodi di imposta, aveva aumentato in modo esponenziale il proprio volume di affari, grazie a numerosi lavori che consentivano di ottenere le agevolazioni fiscali previste, nello specifico, dalle norme che hanno introdotto il Bonus Facciate, l’Ecobonus e il Bonus Ristrutturazione.
Una serie di lavori dichiarati per ottenere cessioni del credito e sconti in fattura, ma sospetti, anche perché quell’azienda non aveva una struttura e una posizione finanziaria tali da giustificare quell’enorme numero di cantieri e un simile giro d’affari. Il sospetto era poi stato confermato dal monitoraggio della proiezione operativa dell’azienda, che aveva un profilo produttivo reale incompatibile con gli oltre 100 cantieri sparsi in tutta la provincia di Piacenza. Le indagini hanno quindi permesso di verificare un’evidente, e ingente, sovrafatturazione dei lavori rispetto a quanto era stato effettivamente eseguito nei vari cantieri.
I militari della Guardia di Finanza, coordinati dalla Procura della Repubblica di Piacenza, sono quindi intervenuti arrestando i due principali responsabili e procedendo ad un sequestro preventivo di beni per un valore di circa due milioni di euro. Al contempo, sono state perquisite altre imprese coinvolte nello schema: sono sette le società individuate dagli investigatori che orbitavano nello stesso, sofisticato sistema fraudolento, tutte riconducibili ai due arrestati. Denunciato anche un commercialista, ora accusato del reato di abusiva attività finanziaria, per aver violato l’articolo 132 del Testo Unico Bancario.
La Guardia di finanza di Piacenza scopre frode attraverso i bonus edili: due arresti. Sequestrati beni per 2 milioni di euro https://t.co/qOJ0s6Prn3
— QuotidianoPiacenza.online (@QuotidianoPC) January 9, 2025