La truffa scoperta in provincia di Messina: ecco il sistema per lucrare sui benefici fiscali.
Quattro arresti e un sequestro da circa 1,7 milioni di euro in provincia di Messina, dopo che la Guardia di Finanza ha scoperto una truffa relativa agli Ecobonus nell’edilizia. Tutto era partito da alcune movimentazioni di denaro sospette, da conti correnti italiani ad alcuni esteri, sempre riconducibili ai quattro indagati e con causale indicata come accredito per cessione di crediti d’imposta.
I finanzieri avevano scoperto che quei flussi finanziari, pari a oltre 800mila euro, provenivano da un istituto di credito che aveva monetizzato ad alcuni contribuenti i crediti delle agevolazioni fiscali previste dal Decreto Rilancio del 2020 e riguardanti diversi bonus edilizi: Ecobonus, Sismabonus, Bonus Facciate e Bonus recupero patrimonio edilizio. Quei crediti erano stati ceduti dall’apposita piattaforma di cessione dell’Agenzia delle Entrate.
Indagini più approfondite hanno poi permesso di scoprire nuove cessioni di crediti, ottenuti inserendo false dichiarazioni nei sistemi informatici con il solo scopo di ottenere i vantaggi fiscali messi a disposizione dallo Stato per ristrutturare e migliorare le prestazioni energetiche degli edifici. Inoltre, i lavori di manutenzione non erano stati appaltati ad alcuna ditta, non c’erano fatture corrispondenti agli importi autocertificati, l’inizio dei lavori non era mai stato comunicato e non vi era traccia di legami tra gli indagati e gli immobili interessati dai presunti lavori di riqualificazione. Quei falsi crediti fiscali, quindi, erano stati ceduti ad un istituto di credito per la monetizzazione, con il frazionamento tramite cessioni plurime per eludere la normativa antiriciclaggio.