La sentenza, destinata a far discutere, ha scatenato subito la reazione della Regione.
Trivelle, dalla Corte di Giustizia europea arriva una sentenza che farà sicuramente discutere. Per la Corte Ue, uno Stato membro può concedere più permessi di ricerca sugli idrocarburi allo stesso operatore, anche in zone contigue, “a condizione di garantire a tutti gli operatori un accesso non discriminatorio a tali attività e di valutare l’effetto cumulativo dei progetti che possono avere un impatto notevole sull’ambiente“.
La sentenza respinge quindi il ricorso di Regione Puglia contro le quattro concessioni, ottenuti nell’Adriatico al largo della costa pugliese, dalla società australiana Global Petroleum. La normativa italiana prevede un limite massimo di estensione di 750 km² al singolo permesso nell’area di ricerca e la Regione Puglia aveva chiesto che questo limite venisse applicato anche al singolo operatore. Il ricorso era stato presentato al Consiglio di Stato e poi ‘girato’ alla Corte Ue per una domanda di pronuncia pregiudiziale.
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La sentenza dà quindi torto alla Regione Puglia. “Non è una notizia che mi rallegra, confidavamo e confidavo in una decisione diversa. Ora apriremo immediatamente una riflessione e vedremo cosa poter fare“, ha spiegato all’Ansa Anna Grazia Maraschio, assessora regionale all’Ambiente.