Oltre a 4.000 esemplari di 80 specie botaniche, il “Biotopo MUSE” ospita già libellule, rospi smeraldini e uccelli.
Una piccola oasi di biodiversità in centro città per scoprire piante, anfibi e insetti acquatici tipici dei sempre più fragili ambienti umidi. Dopo un anno e mezzo di lavori, il “MUSE – Museo delle Scienze” di Trento ha inaugurato il “Biotopo MUSE“, un ecosistema di 2.000 metri quadri, con un prato rigoglioso e un laghetto profondo quasi due metri. Oltre a 4.000 esemplari di 80 specie botaniche palustri, la nicchia ecologica urbana ospita già libellule, rospi smeraldini e uccelli.
L’obiettivo dell’habitat è quello di fare apprezzare ai cittadini la ricchezza vegetale e animale delle paludi, in passato considerate inutili e spesso bonificate per fare spazio a nuovi campi agricoli. Il “Biotopo MUSE”, realizzato in collaborazione con il Servizio per il Sostegno Occupazionale e la Valorizzazione Ambientale della Provincia Autonoma di Trento, può essere visitato tutti i giorni dalle 9 alle 18.
“Fin dalla sua idea progettuale, il MUSE si è proposto come spazio aperto alla ricerca e all’innovazione nella comunicazione scientifica. Il tema della conservazione della natura fa parte di questi intendimenti ed è focale nel suo percorso espositivo. L’idea di presentare l’ambiente delle zone umide di fondovalle dal vivo, con un vero e proprio biotopo vivente, è parte di una progettazione iniziale che trova ora una sua piena e competentissima realizzazione. Uno spazio prezioso dove oltre 4.000 esemplari di specie vegetali di questi ambienti particolari e a rischio, un vero e proprio ecosistema, sono raccolti per suscitare l’interesse del pubblico del museo, delle scuole, degli appassionati di natura e per condividere una comune consapevolezza sull’importanza della loro conservazione in natura“, ha dichiarato Michele Lanzinger, direttore del “MUSE – Museo delle Scienze” di Trento.
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