In questo numero del Tg Ambiente, realizzato in collaborazione con Italpress: 1) Dall’Ue 7 miliardi per trasporti sostenibili e ‘intelligenti’; 2) Imprese, al via il Piano Transizione 5.0; 3) I mari europei non sono in buona salute; 4) Monte Rosa, il ghiacciaio di Flua è estinto  

 

In questo numero del Tg Ambiente, realizzato in collaborazione con Italpress:

1) Dall’Ue 7 miliardi per trasporti sostenibili e ‘intelligenti’: La Commissione europea ha selezionato 134 progetti nel settore dei trasporti, che riceveranno oltre 7 miliardi di sovvenzioni UE. Circa l’83 % dei finanziamenti sosterrà progetti volti a realizzare gli obiettivi climatici, migliorando e modernizzando la rete delle ferrovie, le vie navigabili interne e le rotte marittime lungo la rete trans-europea dei trasporti. I progetti ferroviari riceveranno l’80% dei 7 miliardi. Circa 20 porti marittimi in Irlanda, Spagna, Finlandia, Paesi Bassi, Germania, Malta, Lituania, Cipro, Croazia, Grecia e Polonia otterranno sostegno per potenziamenti delle infrastrutture, che, in alcuni casi, consentiranno di fornire elettricità da terra alle navi o di trasportare energia rinnovabile. I lavori sulle infrastrutture delle vie navigabili interne miglioreranno i collegamenti transfrontalieri tra Francia e Belgio, nel bacino Senna-Schelda, e tra Romania e Bulgaria sul Danubio. Anche i porti interni di Austria, Germania e Paesi Bassi riceveranno finanziamenti per continuare a promuovere la rete europea di fiumi e canali per il trasporto sostenibile. Per quanto riguarda il trasporto su strada, il lancio di sistemi e servizi di trasporto intelligenti cooperativi e la creazione di nuove aree di parcheggio sicure e protette aumenteranno la sicurezza sia per i cittadini che per gli operatori del settore.

2) Imprese, al via il Piano Transizione 5.0: È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto attuativo di Transizione 5.0, il Piano promosso dal ministero delle Imprese e del Made in Italy che si pone l’obiettivo di supportare e traghettare il passaggio dei processi produttivi a un modello energetico efficiente, sostenibile e basato su fonti rinnovabili. La piattaforma per la prenotazione degli incentivi è attiva sul sito del GSE, ente incaricato della gestione delle agevolazioni e del credito. Il totale delle risorse stanziate ammonta a 12,7 miliardi di euro per il biennio 2024-2025. Di questi, 6,3 miliardi provenienti dal programma RePower EU, finanzieranno il Piano Transizione 5.0. Altri 6,4 miliardi, già previsti dalla legge di bilancio, saranno a disposizione per il Piano Transizione 4.0. Piano Transizione 5.0 si caratterizza innanzitutto per l’automatismo della misura: le imprese potranno infatti usufruire del beneficio fiscale automaticamente, senza alcuna istruttoria e valutazione preliminare.

3) I mari europei non sono in buona salute: I mari europei, così come gli ecosistemi al loro interno, non godono di buona salute. Circa il 40% dei pesci e dei molluschi nei mari europei non sono in buone condizioni o vengono pescati in modo sostenibile. Lo afferma l’Agenzia europea per l’Ambiente nel documento ‘Mari sani, pesca fiorente: transizione verso un settore ecologicamente sostenibile’, in cui evidenzia che bilanciare la domanda di spazio e risorse marine tra la pesca e altre attività della Blue Economy, come parchi eolici offshore, sarà sempre più importante. La pesca – si legge nel rapporto – può avere un impatto negativo sugli ecosistemi marini, anche attraverso catture accessorie, scarti di cattura, degrado dell’habitat, attrezzi da pesca abbandonati o persi, inquinamento e rilascio di carbonio dal fondale marino. Nonostante il successo in alcune acque europee nel ridurre la pesca eccessiva – ha puntualizzato l’Agenzia – persistono pratiche dannose e livelli di pesca non sostenibili. Le azioni chiave, scrive l’Agenzia, includono “il mantenimento di tutti i raccolti a livelli sostenibili, l’eliminazione graduale delle pratiche dannose e la promozione di tecniche di raccolta a basso impatto. Così come sarebbe fondamentale espandere e gestire meglio la rete di aree marine protette che attualmente coprono circa il 12 per cento dei mari dell’Ue, ma solo una frazione di queste ha piani di gestione e meno dell’uno per cento offre una protezione rigorosa, inclusa la pesca vietata”. Infine, sul piano normativo, l’Agenzia ha ricordato che il Green deal europeo ha affrontato la necessità di raggiungere la sostenibilità nella pesca dell’Ue e garantire una transizione equa e giusta.

4) Monte Rosa, il ghiacciaio di Flua è estinto: Il ghiacciaio Flua è estinto. Se nelle metà dell’800 sul versante sud del Monte Rosa, la seconda vetta più alta delle Alpi, era possibile ammirare il ghiacciaio Flua con la sua superficie di circa 80 ettari (circa 112 campi di calcio), oggi vediamo solo un mare di rocce e detriti. È il triste destino a cui i ghiacciai alpini con quote massime al di sotto dei 3500 metri andranno incontro dal 2050 a causa della crisi climatica. A scattare questa fotografia è stata la Carovana dei ghiacciai 2024, la campagna nazionale di Legambiente in collaborazione con CIPRA Italia e con la partnership scientifica del Comitato Glaciologico Italiano. A dominare, insieme a detriti e rocce, è un lungo cordone morenico, mentre il vuoto del ghiacciaio inizia ad essere “colonizzato” da piante e insetti. Anche i ghiacciai limitrofi al Flua, ovvero il ghiacciaio delle Piode e il Sesia-Vigne non godono di buona salute. Dagli anni ‘80 sono arretrati di oltre 600 metri lineari, con una risalita della quota minima frontale di oltre 100 metri. A pesare sullo stato di salute dei ghiacciai è la crisi climatica. Con lo zero termico a quote sempre più elevate, viene meno l’accumulo di neve e si registra una perdita di massa glaciale. Preoccupa anche l’aumento degli eventi meteo estremi in quota: ben 101 quelli registrati nelle regioni dell’arco alpino in questi primi sette mesi del 2024 (da gennaio a luglio) dall’Osservatorio Città Clima di Legambiente. Anche il versante sud del Monte Rosa è stato colpito il 29-30 giugno 2024 da una violenta precipitazione piovosa, lo stesso evento che ha colpito la Valpelline ed altre località di Valle d’Aosta e Piemonte.