Ritardi, convogli vecchi e lenti, e un divario sempre più forte tra nord e sud su qualità e quantità del trasporto su ferro.
Arriva il nuovo dossier di Legambiente Pendolaria 2024, con l’analisi del trasporto pendolare in Italia.
Con #Pendolaria facciamo il punto sul trasporto pendolare nel nostro Paese denunciando l’inadeguatezza del servizio, proponendo soluzioni concrete per un trasporto ferroviario regionale e locale moderno, al passo con l’Europa.
Il report completo qui https://t.co/xlzXweYWuK— Legambiente Onlus (@Legambiente) February 14, 2024
In Italia i servizi ferroviari regionali e il trasporto pubblico sono un tema del tutto secondario, insieme al Mezzogiorno e ai finanziamenti ad oggi insufficienti. Nell’ultima legge di bilancio, approvata lo scorso dicembre, per la prima volta dal 2017 non sono stati neanche previsti fondi per i trasporti rapidi legati a metro, tramvie, e filovie, così come per la ciclabilità e la mobilità dolce.
Dal report il Lazio emerge per avere il record negativo di ritorno sui treni dopo la pandemia, tra il 2019 e il 2022 sono -40% i pendolari sui treni regionali, da oltre 500.000 viaggiatori a 350.000, mentre in tutte le altre regioni stanno risalendo i numeri a quelli pre-pandemici. Intanto dalla Regione continuano ad arrivare risorse scarsissime: per il trasporto regionale investimenti pari ad appena lo 0,04% del bilancio.
Al Sud i treni sono più vecchi, l’età media dei convogli è di 18,1 anni, in calo rispetto a 19,2 anni del 2020 e dei 18,5 del 2021, ma ancora molto lontana dai 14,6 anni del nord. Due i casi record di “anzianità” dei parchi rotabili: in Molise l’età media è di 22,6 anni, in Calabria 21,4 anni.
#Pendolaria2024
Il #PontesulloStretto di Messina: 11,63 miliardi per un’opera insensata e dal forte impatto ambientale e paesaggistico. Al Sud occorre potenziare le linee ferroviarie con nuovi treni e puntare su elettrificazione e collegamenti più veloci via terra e via mare. pic.twitter.com/p5Z27ZWebm— Legambiente Onlus (@Legambiente) February 14, 2024
Roma-Lido e Roma Nord-Viterbo tra le peggiori linee d’Italia
“Con i numeri di Pendolaria sono chiarissimi gli scarsi investimenti regionali, le differenze clamorose per la qualità di viaggio su mezzi Trenitalia e Cotral e i picchi di disservizi infernali sui treni romani verso Ostia e verso Nord – commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio -. Il Lazio ha un numero di convogli complessivi molto importante ma numerosi sono anche i nodi clamorosamente evidenti che continuano a non essere risolti: Roma Lido e Roma Nord agonizzanti, ma anche frequenze di passaggio dalla Capitale verso Tivoli, Nettuno e i Castelli totalmente inadeguate, così come le novità zero sulle riattivazioni di tratti ferroviari dismessi a Fiumicino Città, Terracina e tra Orte e Civitavecchia. Di fronte a queste necessità, il crollo delle utenze del TPL è la conseguenza più diretta, così come l’aumento di traffico, inquinamento e incidentalità legata all’enorme numero di automobili private in circolazione, peraltro se l’investimento regionale per le ferrovie è irrisorio, è sparito anche quello enorme stanziato inizialmente da PNRR con i tagli arrivati da un Ministero dei Trasporti che lascia all’asciutto due progetti strategici come la linea veloce Roma-Pescara e soprattutto l’Anello Ferroviario, ma continua a puntare su strade e autostrade come la Roma-Latina e la bretella Cisterna-Valmontone, con scelte del tutto opposte a quelle per migliorare ambiente e qualità della vita nel Lazio”.
Il Lazio è la seconda Regione per offerta totale di treni con 1.521 al giorno (di cui 961 di Trenitalia e 560 di ATAC e Cotral); se l’età media dei convogli, con 17,8 anni, è solo lievemente superiore rispetto alla media nazionale di 15,8 anni, c’è una clamorosa differenza tra la flotta Trenitalia che ha vetture tra le più nuove d’Italia con soli 13 anni di età media e quella di Cotral-Atac che, con 32,5 anni raggiungono invece la media peggiore d’Italia. Tra le conseguenze più evidenti di questo divario incredibile è lo stato di salute di Roma-Lido e Roma Nord-Viterbo che anche quest’anno sono in assoluto tra le peggiori linee d’Italia.
Il nuovo report di Pendolaria è stato presentato mercoledì 14 febbraio a Reggio Calabria nell’ambito della campagna Clean cities.
REPORT COMPLETO QUI
Tra le tratte da ri-attivare, con Pendolaria Legambiente torna a chiedere la riapertura della Priverno-Terracina e Orte-Capranica-Civitavecchia ma anche della Parco Leonardo Fiumicino Città, per ridare un treno alla maggior città italiana senza stazione. Sull’aumento delle frequenze di passaggio, l’associazione del cigno verde chiede che avvenga su FL2 Roma-Tivoli dagli attuali 30/60 minuti a 15 minuti con i lavori previsti per l’alta velocità Roma-Pescara, su FL4 Roma-Castelli e su FL8 Roma-Nettuno dagli attuali 60 minuti a 15 minuti grazie a un quadruplicamento della tratta Capannelle-Ciampino, così come la trasformazione in metropolitane di Roma Nord e Roma Lido che non sia un solo cambio di nome ma un aumento straordinario di servizio per le tratte pendolari potenzialmente più frequentate d’Italia.