Home Italpress Traffico di sigarette tra la Tunisia e la Sicilia, 13 fermi

Traffico di sigarette tra la Tunisia e la Sicilia, 13 fermi

PALERMO (ITALPRESS) – Su ordine della Procura europea (EPPO – European Public Prosecutor’s Office), la Guardia di finanza di Palermo ha sottoposto a fermo 13 persone, accusate di far parte di un’organizzazione criminale transnazionale, operante tra la Tunisia e la Sicilia, finalizzata al contrabbando di sigarette provenienti dal Nord-Africa. Le indagini condotte dal Gico di Palermo – con l’ausilio di intercettazioni telefoniche e ambientali, appostamenti, pedinamenti e videoriprese – hanno consentito di sgominare due distinte bande, in affari fra loro: la prima, con basi operative nella provincia di Trapani e in Tunisia, si occupava di reperire le sigarette di contrabbando e di organizzare le spedizioni illecite via mare dalle coste africane in Italia; la seconda, operante nel palermitano, acquistava all’ingrosso le sigarette introdotte illecitamente per poi destinarle al mercato della vendita al dettaglio nel capoluogo siciliano.
L’operazione “Blue Wave” – primo caso in Italia di arresti eseguiti su ordine della Procura europea e avviata nell’estate del 2019 – ha consentito di rilevare “la recrudescenza del fenomeno del contrabbando di tabacchi lavorati esteri via mare, attuato attraverso l’invio di imbarcazioni provenienti dal nord Africa (le cosiddette ‘navi madrì) che, al limite delle acque territoriali nazionali, si incontrano con natanti di piccole dimensioni provenienti dall’Italia (barchini) sui quali vengono trasbordate le casse di sigarette”. Le aree risultate maggiormente interessate agli sbarchi sono state il Trapanese, principalmente Mazara del Vallo, Marsala e Campobello di Mazara, ma alcuni eventi sono stati registrati anche nel Siracusano.
Le sigarette, una volta approdate sulla costa, venivano stoccate in magazzini nel territorio mazarese, da dove – come testimoniato dai riscontri investigativi eseguiti – si rifornivano i componenti dell’organizzazione palermitana.
Nei circa due anni di indagini il GICO ha intercettato numerose spedizioni illecite, arrestando in flagranza 36 contrabbandieri (per cui si è proceduto separatamente) e riuscendo a sequestrare complessivamente 23 tonnellate di sigarette (principalmente con marca Oris, Royal, Pine, Time), che non possono essere vendute in Italia in quanto non conformi ai parametri di produzione e commercializzazione previsti dalla normativa europea; 10 imbarcazioni (4 pescherecci e 6 motoscafi veloci), del valore di circa 500.000 euro; 170.000 euro in contanti.
Se immesse sul mercato, le sigarette di contrabbando avrebbero fruttato introiti illeciti per 3,5 milioni di euro, generando un danno per le casse dell’Unione Europea e dell’erario nazionale per oltre 6 milioni di euro.
La Procura europea ha disposto inoltre il sequestro preventivo d’urgenza di un’imbarcazione, autoveicoli e motoveicoli riconducibili agli indagati per un valore di circa 150.000 euro.
Sei dei fermati, infine, risultano percepire direttamente o tramite il proprio nucleo familiare il reddito di cittadinanza, beneficio che verrà dunque immediatamente sospeso.
(ITALPRESS).