L’azienda perugina, Renova Biomed, ha organizzato il primo corso formativo al centro medico della Juventus. Focus sui Nano innesti di tessuto adiposo per ringiovanimento e rigenerazione dei tessuti compromessi da malattie o traumi
Grazie alla partnership tra Renova Biomed e Jmedical si aprono nuove strade nel campo dell’Educational nella medicina rigenerativa
La prima è un’azienda che ha la sua sede operativa a Perugia e distribuisce prodotti medicali per la chirurgia plastica, medicina rigenerativa e terapia del dolore; il secondo è il centro medico privato che sorge sul lato est dell’Allianz Stadium, ad uso del club della Juventus ma anche della cittadinanza.
Nel 2021 Renova Biomed e Jmedical, hanno avviato una collaborazione che ha visto il suo ‘debutto’ ufficiale in pubblico in occasione del primo Corso di Medicina rigenerativa organizzato appunto da Renova Biomed a Torino.
Medici da tutta Italia, specialisti in Ortopedia, Terapia del dolore, Chirurgia plastica e Medicina dello sport, hanno partecipato all’evento formativo, supportato da relatori illustri e sessioni di live surgery.
Tra questi il dottor Loris Pegoli, responsabile del Servizio di Chirurgia della mano del JMedical nonché del Centro della mano sportiva Istituti clinici Zucchi Monza, chirurgo che ha operato tra gli altri Mike Maignan, Giorgio Petrosyan, Shavon Shields, Sofia Goggia e molti altri atleti
Il commento del dottor Pegoli: “Spesso gli atleti di alto livello hanno delle necessità estremamente elevate ed anche piccole condizioni di alterazioni della cartilagine e infiammatorie possono fare la differenza”.
“Le cellule mesenchimali – ha spiegato – quasi sempre associate anche ad un atto artroscopico nelle articolazioni come quelle del polso o della mano, che sono estremamente piccole, agiscono sull’infiammazione cartilaginea ai primi stadi e quindi permettono all’atleta di tornare al livello pre lesione”.
Nel corso è stata evidenziata l’importanza delle cellule staminali mesenchimali da ‘grasso’ per il loro ruolo di ringiovanimento e rigenerazione dei tessuti.
Il tessuto adiposo, infatti, viene utilizzato non solo per la liposuzione o il lipofilling, ma anche in Ortopedia, Medicina dello sport, Terapia del Dolore, Urologia, Chirurgia generale, Chirurgia Maxillo-facciale, Otorinolaringoiatria, Oculistica, Chirurgia vascolare, Dermatologia ed altre branche della medicina.
Le dichiarazioni del Dottor. Eugenio Bartoleschi, responsabile di Medicina rigenerativa all’Ospedale San Giuseppe di Arezzo
“Questi nuovi sistemi, usciti successivamente, ci hanno consentito di utilizzare il grasso periombelicale che è un tessuto molto ricco di cellule staminali mesenchimali, più del midollo osseo”.
“Inoltre – ha sottolineato il medico – è anche più facile il prelievo, che si può fare tranquillamente in anestesia locale, in ambulatorio”.
“Questo prelievo di staminali dal grasso – ha concluso Bartoleschi – dà la possibilità, nel nostro caso in ortopedia, di ritardare i processi artrosici e di dare un beneficio al paziente in termini di riduzione del dolore, ripresa dell’attività sportiva ed evita, soprattutto, gli interventi invasivi, come le protesi”.
Oggi il medico ha a disposizione prodotti in grado di rivitalizzare e rigenerare tessuti molli, come tendini e cartilagini compromessi da malattie o traumi, attraverso il prelievo del tessuto adiposo autologo del paziente e il successivo innesto con appositi kit procedurali.
Le parole di Armando Del Prete, dirigente medico ortopedico presso il Cto Careggi di Firenze e dottore di ricerca in Scienze cliniche all’Università di Firenze.
“Usiamo un prodotto del corpo umano per cercare di migliorare una risposta riparativa locale”.
“Quindi – ha ricordato – non abbiamo rigetti e fenomeni di ipersensibilità proprio perché sono sostanze che appartengono al corpo stesso, quindi non sono soggette a questo tipo di reazione”.
“Ci deve essere comunque una risposta infiammatoria locale – ha proseguito il dottor Del Prete – per ottenere poi una riparazione del tessuto, però se l’infiammazione è esagerata si può avere un danno dello stesso, perché aumenta lo stress ossidativo”.
“Per cui – ha concluso – il tessuto adiposo in particolare e le cellule mesenchimali nel suo contenuto, modulano questa risposta infiammatoria e ci aiutano proprio nel guidare la guarigione”