“Rischiamo danni alle strutture, morie di pesci, crisi sanitarie e turistiche”.
La siccità non risparmia più alcuna zona d’Italia. Roma non fa eccezione e lo si nota dalla portata del Tevere, che in città si sta riducendo a vista d’occhio. Le associazioni attive sulle sponde del fiume denunciano una situazione allarmante, che diventerà più evidente nei prossimi giorni e settimane.
Tevere in secca: “Strutture a rischio”
“Il Tevere in secca è un problema enorme per tutti, ma soprattutto nel tratto urbano. Ci sono dei galleggianti che rischiano, con la siccità, di andare in crisi: le nostre strutture sono sostenute da cassoni di cemento che, con la secca, vanno a toccare il fondo. E se dovessero passare delle barche, per emergenze o altri motivi, le onde prodotte ci farebbero toccare il fondo, andando a rompere le nostre strutture” – denunciano i responsabili delle associazioni all’Ansa – “In alcune zone, dopo il dragaggio, le strutture non poggiano sul fondo, ma se il livello del fiume si dovesse abbassare ancora di un metro, nessuno sarebbe al sicuro“.
Tevere in secca: “Rischiamo nuove morie di pesci”
“Quando il fiume è così basso, emergono le alghe che restringono il letto del fiume ed è un pericolo anche per la navigazione. C’è poi un altro problema enorme: la flora e la fauna del fiume sono a rischio. In caso di forti piogge, si riverserebbero sostanze nel fiume e potremmo assistere ad una moria di pesci come è accaduto un anno fa. Si rischia una crisi enorme anche dal punto di vista sanitario e turistico” – l’allarme delle associazioni – “La natura fa il suo corso ma l’uomo, come può partecipare a distruggerla, può anche tutelarla. Le istituzioni devono sanare questa situazione, istituendo tavoli. Tra le soluzioni ci potrebbero essere bacini esterni che, quando piove, convogliano l’acqua e che possono immetterla quando serve, nei periodi più torridi“.
Tevere in secca: “Crisi solo dentro Roma”
“Il problema riguarda il tratto urbano del Tevere, da Castel Giubileo in poi. Il Biondo Tevere ormai è diventato calvo, ma servono soluzioni” – precisano le associazioni – “Questo fiume ci offre tante opportunità e resta il motivo stesso dell’esistenza di Roma“.