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Raffrescamento passivo degli edifici. Conviene di più il tetto bianco o il tetto verde?

Raffrescamento passivo degli edifici. Conviene di più il tetto bianco o il tetto verde

Il tetto bianco (o tetto freddo) e il tetto verde sono due strategie di raffrescamento passivo degli edifici che comportano non solo una diminuzione dei costi della bolletta ma anche minori emissioni di gas serra. Ma quali sono le differenze tra le due opzioni e quale è meglio scegliere per il tetto di casa nostra? Ecco la guida con tutte le risposte.

Il caldo asfissiante di questi giorni sta mettendo a dura prova molti di noi. Che tu stia lavorando in ufficio, trascorrendo le tue giornate a casa o che tu sia in vacanza nella casa al mare avrai notato che senza accendere il condizionatore d’aria o almeno un ventilatore è quasi impossibile trovare refrigerio nelle quattro mura. 

Eppure non è così! Perché climatizzatore e ventilatori rappresentano delle strategia di raffrescamento attivo degli edifici che però comportano una serie di problemi. Non da ultimi il costo delle bollette dell’elettricità e le conseguenze sul clima e sull’ambiente del loro utilizzo.

Esistono, però, delle metodologie di raffrescamento passivo che sono senz’altro meno impattanti (qui ne trovi diverse). Tra queste rientrano i cosiddetti “tetti bianchi” e “tetti verdi”.

Ne avrai sentito parlare. Per “tetto bianco” si intende la tecnica di pittura del tetto col colore bianco che riflette i raggi solari e quindi il calore. Per “tetto verde” si intende un sistema di copertura vegetale del tetto dove piante e substrati specifici vengono installati offrendo numerosi benefici in termini di regolazione termica e sostenibilità.

Ma quali sono le differenze sostanziali tra queste due tecniche? E quale delle due dovremmo preferire?

Come funzionano i tetti bianchi e i tetti verdi 

Il tetto verde e il tetto bianco sono entrambe strategie di raffrescamento passivo, ma funzionano in modi diversi.

Il tetto bianco – o tetto freddo – si basa sul principio della riflessione solare: i tetti dipinti di bianco o con colori chiari riflettono una quantità significativa della radiazione solare che ricevono, riducendo l’assorbimento di calore.

Un tetto scuro, infatti, può assorbire fino al 90% della luce solare, convertendola in calore e aumentando la temperatura interna dell’edificio. Al contrario, un tetto bianco o chiaro può riflettere una grande parte della radiazione solare (fino all’80% o più), mantenendo il tetto e quindi l’edificio sottostante più freschi.

Il tetto verde, invece, essendo coperto da vegetazione, comporta un raffrescamento per altre ragioni. Intanto la combinazione di piante, terriccio e altri strati riduce il carico termico sull’edificio, mantenendo gli interni più freschi durante l’estate.

Inoltre le piante offrono ombra alla superficie del tetto, riducendo l’esposizione diretta alla radiazione solare e quindi l’assorbimento di calore.

A questo si deve aggiungere che le piante sul tetto verde rilasciano vapore acqueo nell’aria attraverso un processo chiamato evapotraspirazione. Questo processo assorbe calore, contribuendo a raffreddare sia l’aria circostante che la superficie del tetto.

Per il raffreddamento degli edifici meglio il tetto bianco o il tetto verde

A questo punto ti starai chiedendo quale delle due soluzioni è la migliore. Beh, a questa domanda non esiste una risposta univoca. Le variabili da considerare sono tante e per scegliere quale delle due strategie adottare bisogna conoscere le differenze tra le due soluzioni. 

In termini di efficienza termica, il tetto bianco offre un raffreddamento efficace nelle ore diurne e soprattutto nei climi caldi e soleggiati. Tuttavia, non offre un contributo significativo all’isolamento termico durante la notte o nei climi freddi. Il tetto verde, invece, fornisce un isolamento termico più completo che è efficace sia di giorno che di notte. Inoltre, aiuta a mantenere una temperatura più stabile all’interno dell’edificio e può anche migliorare l’efficienza energetica in climi più freddi, riducendo le necessità di riscaldamento.

Per quanto riguarda i benefici ambientali legati alla scelta dell’una o dell’altra strategia di raffrescamento passivo degli edifici, considera che il tetto bianco contribuisce alla riduzione del fenomeno dell’isola di calore urbano riflettendo la radiazione solare ma i suoi benefici ambientali si limitano principalmente al raffrescamento passivo e alla riduzione del consumo energetico. Al contrario il tetto verde offre una gamma più ampia di benefici ambientali, tra cui la gestione delle acque piovane, la riduzione dell’inquinamento atmosferico, la promozione della biodiversità urbana e il miglioramento dell’estetica e del benessere psicologico degli abitanti delle città. Inoltre, i tetti verdi contribuiscono alla riduzione dell’isola di calore urbano attraverso l’evapotraspirazione e l’assorbimento del calore.

Sulla base di ciò sembra che il tetto verde offra di gran lunga vantaggi maggiori rispetto al tetto bianco. Ma c’è un altro aspetto da prendere in considerazione: i costi e la manutenzione. 

Il tetto bianco richiede una manutenzione relativamente semplice, come la pulizia periodica per mantenere la riflettanza. Inoltre i costi iniziali sono generalmente molto inferiori rispetto a un tetto verde che invece richiede una manutenzione più complessa (inclusa la cura delle piante e la gestione del substrato) con costi iniziali più elevati, a causa della necessità di un sistema di drenaggio, di impermeabilizzazione e di un substrato adeguato.

Con i tetti verdi i benefici a lungo termine spesso compensano gli alti costi ma non tutti possono permettersi di sostenerli. Dunque la scelta tra l’una e l’altra soluzione deve tener conto anche dell’aspetto economico.