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Terremoto M 6.0 a Fukushima, no allerta tsunami. A Taiwan si cercano i dispersi

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La scossa è stata avvertita in gran parte del Giappone. A Taiwan ancora molto complicati i soccorsi nelle zone più remote.

Paura in Giappone per un forte terremoto registrato nei pressi di Fukushima: il sisma, di magnitudo 6, ha avuto epicentro al largo della costa orientale di Honshu, ed ipocentro a poco più di 30 km di profondità. La scossa è stata avvertita in gran parte del Paese, fino a Tokyo, ma non è stata emanata alcuna allerta tsunami e al momento non ci sarebbero danni significativi né vittime. Tepco, l’azienda che gestisce la centrale nucleare danneggiata dallo tsunami del 2011, ha reso noto che nell’impianto, dopo la scossa, non è stata rilevata alcuna anomalia.

Intanto, a Taiwan si cercano ancora i dispersi dopo il devastante terremoto di magnitudo 7.4 di mercoledì, e il successivo sciame sismico con decine di scosse di magnitudo superiore a 5. Al momento, le vittime sono dieci, tutte nelle zone più vicine all’epicentro. Aumenta costantemente il numero dei feriti, salito a oltre mille, mentre resta incerto quello dei dispersi, che sarebbero circa 700 ma potrebbero essere molti di più. Nelle scorse ore, sei minatori rimasti intrappolati in una cava sono stati salvati, ma ci sarebbero ancora centinaia di persone bloccate e per questo il bilancio è ancora provvisorio. L’area dello sciame sismico, a Hualien, si trova infatti compresa tra la costa orientale dell’isola e una zona montuosa, e questo rende più complicati i soccorsi e le ricerche dei dispersi. Il tutto, mentre sono state diverse centinaia le scosse di assestamento successive, sia di intensità forte che strumentale.

Le immagini del terremoto di Taiwan stanno facendo il giro del mondo e alcuni filmati dimostrano come lo sciame sismico possa avere gravi effetti secondari, primo fra tutti il pericolo di frane e cadute di massi dalle zone montuose e rocciose. I video dei grattacieli inclinati dalle scosse, ma rimasti in piedi, dimostrano l’efficacia dell’edilizia antisismica nell’isola, che si trova nella cintura di fuoco del Pacifico. Gli edifici più recenti hanno resistito alla perfezione all’intensità dello sciame sismico, e l’inclinazione è dovuta forse alla liquefazione del terreno, dal momento che in queste zone i terreni hanno una consistenza sabbiosa e le scosse hanno probabilmente aumentato la pressione dell’acqua, rendendo il sottosuolo più morbido.

A salvare i grattacieli anche alcune tecnologie italiane: il Taipei 101, uno dei più famosi edifici di Taiwan, è dotato di un’enorme sfera d’acciaio di 660 tonnellate, posta tra l’87º e il 92º piano, che funziona come una sorta di pendolo in grado di ‘assorbire’ l’intensità delle scosse. A realizzarla è stata un’azienda veneta, la Fip Mec. Ad ogni modo, come accaduto per tanti altri grattacieli, anche qui l’edificio si è leggermente inclinato a causa della probabile liquefazione del terreno.

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