Terni, nasce ‘Camelot’, la Startup che facilita l’incontro tra chi cerca lavoro e aziende

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‘Camelot’ aiuta a trovare lavoro facendo gli interessi dei candidati e tutelando quelli delle aziende.

Con le telecamere di Teleambiente, siamo andati a visitare il quartier generale di ‘Camelot’.

In Umbria, a Terni, è nata una start up che gradualmente rivoluzionerà il modo di cercare il lavoro.

La start Up si chiama Camelot ed è stata fondata da Luca Tripiedi, per anni nel settore delle risorse umane.

Camelot può facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro, favorendo l’incontro tra domanda ed offerta (di lavoro).

Ai microfoni di Teleambiente, il progetto è stato descritto da Benito Magliano, responsabile della comunicazione di Camelot.

“Camelot – ha riferito –  nasce come una startup che ha come obiettivo principale il web recruiting”.

“Il nostro focusha spiegato Maglianoè la ricerca di personale da parte delle aziende, tutelando però gli interessi dei candidati che si iscrivono gratuitamente alla nostra piattaforma. Avranno accesso ad una lista di aziende che possono essere interessate alle loro capacità, alle loro skills, piuttosto che al loro profilo professionale in termini lavorativi”.

“Iscrivendosi in Camelotha sottolineatonon si compila un curriculum, non si crea un profilo lavoratore che poi rimarrà a disposizione di aziende anonime, ma è molto mirato. L’obiettivo principale è quello di dare al candidato una lista di aziende che possano beneficiare delle sue skills, senza però andare a perdere ‘tempo’ e risorse, nell’adattarsi ad un’azienda specifica. Così come l’azienda non dovrà adattarsi ad una lista di curriculum specifici. Tutto viene veicolato attraverso la nostra intelligenza artificiale”.

La staff di Camelot segue il candidato anche nelle varie fasi del colloquio.

“Noi ha proseguito Benito Maglianocerchiamo di mettere il candidato nella situazione ideale per sostenere il colloquio, senza ansie, senza secondi pensieri, senza una situazione che possa portare il dubbi: ‘mi prenderanno, non mi prenderanno’. Quando si arriva al colloquio in Camelot, la situazione effettivamente è già sistemata. L’azienda è interessata al candidato per le sue capacità, tanto che, paga per ottenere il suo profilo.”

La piattaforma sta seguendo gli obiettivi dell’Agenda 2030

“L’agenda 2030 ha aggiunto Maglianoè per noi un faro, un punto di riferimento molto importante perché è la base di ciò che Camelot propone. Il nostro obiettivo principale, è quello di abbattere l’ineguaglianza”.

“Per esempio – ha continuatoil candidato, una volta iscritto, potrà rivelare quanto vuole di sé stesso o sé stessa all’azienda, ma solo dopo che l’azienda ha dimostrato un concreto interesse nella sua assunzione”.

Alle parole di Magliano, sempre a Teleambiente, sono seguite quelle del fondatore di Camelot, Luca Tripiedi: “Per noi la cosa più importante in assoluto è che in Camelot vengano fatti gli interessi dei candidati e tutelati quelli delle aziende, in maniera bivalente”.

“Per parità di valori ha ricordato Tripiedi – intendo che il rispetto è d’obbligo. In Camelot è previsto una sorta di banning in caso di comportamento non corretto, da entrambe le parti”.

“Quindi – ha illustrato – se il candidato ha acconsentito ad effettuare un colloquio presso l’azienda e non si presenta, Camelot gli dà una sorta di ammonizione virtuale.

Più ammonizioni comportano un banning temporaneo di 30 giorni.
Dal lato dell’azienda, è la stessa cosa.

Nel momento in cui l’azienda ha formulato ufficialmente un’offerta lavorativa, che ovviamente deve essere corrispondente alle esigenze, o comunque al desiderio lavorativo del candidato, e poi invece quell’offerta non risulta corrispondente, anche l’azienda ha un ‘cartellino giallo’”.

“Per noi – ha concluso Tripiedi – il valore dell’etica, è fondamentale”.

L’indirizzo web è www.camelot-italia.com

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