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Termovalorizzatori, la Commissione Ecomafie apre un’inchiesta

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Nel mirino anche, e soprattutto, il futuro impianto di Roma. E la Capitale, sul fronte dei rifiuti, mostra (poche) luci e (parecchie) ombre.

La Commissione parlamentare Ecomafie ha aperto un’inchiesta sui termovalorizzatori in Italia, a cominciare da quello di cui Roma si dovrebbe dotare nel 2027. Lo ha annunciato il deputato della Lega, e presidente della Commissione d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, Jacopo Morrone.

Termovalorizzatori, l’inchiesta della Commissione Ecomafie

L’inchiesta riguarderà innanzitutto i termovalorizzatori in generale sul piano nazionale, ogni commissario potrà indicare il proprio e un’inchiesta più approfondita. Non nascondo che, nello specifico, sono emerse notizie di stampa che dicono che ci sono vari problemi per quanto riguarda il termovalorizzatore di Roma. La Commissione di inchiesta fa chiarezza, l’inchiesta vede la collaborazione con la Procura e le istituzioni, quindi riteniamo di non dover chiudere e tombare il problema. Abbiamo aperto questa mattina, vogliamo fare chiarezza per quanto riguarda il diritto di informazione dei cittadini” – ha spiegato l’onorevole Morrone – “L’inchiesta della trasmissione Report sul termovalorizzatore di Santa Palomba contiene aspetti già presi in esame dall’analisi della Commissione, i cui sviluppi abbiamo deciso di approfondire in un’inchiesta ad hoc sulle evidenze critiche e virtuose degli impianti presenti in Italia e in Europa, con un focus sull’impianto in via di realizzazione a Santa Palomba e ulteriori approfondimenti con finalità di confronto su quelli di Bolzano, Acerra e Amsterdam“.

“I vertici Ama hanno dichiarato il falso”

L’inchiesta della Commissione Ecomafie potrebbe avere un impatto di enormi proporzioni. Soprattutto alla luce delle parole del suo presidente, che rivelano dettagli clamorosi. “Avevamo già indagato sulla localizzazione dell’impianto, sul cambio di destinazione d’usodi una porzione di terreno a Santa Palomba e sui criteri di identificazione e costo del terreno acquistato da Ama. Tuttavia, un doveroso approfondimento non è stato possibile in tempi congrui in quanto i vertici di Ama hanno falsamente dichiarato di non essere in possesso della documentazione necessaria” – ha spiegato Jacopo Morrone – “Alle nostre conseguenti verifiche, la procura di Roma ha dichiarato che la documentazione era in possesso di Ama. Si ritiene che quanto accaduto sia una palese manifestazione di una scarsissima collaborazione mostrata dai vertici di Ama. Un segnale da tenere in considerazione per il prosieguo dell’attività di inchiesta“.
Accuse gravi, quelle del presidente della Commissione parlamentare Ecomafie, a cui fanno eco le parole del senatore Andrea De Priamo (Fdi), tra i relatori dell’inchiesta sui rifiuti di Roma e sul sito di Malagrotta. “Ama aveva dichiarato di non avere copia della documentazione perché era stata consegnata in Procura ma la Procura ci ha comunicato che deteneva solo una copia. Poi il sindaco di Roma, anche se in zona Cesarini, si è premurato di farci avere questa documentazione ma rimane l’evidenza di una non adeguata collaborazione con i poteri istituzionali in questo caso di una municipalizzata che deve rispondere, come tutti, a una commissione parlamentare di indagine“, ha spiegato De Priamo.

“Indagini anche sui poteri di Gualtieri” 

Altrettanto degno di nota, il passaggio su Roberto Gualtieri: il sindaco di Roma è anche commissario straordinario per i rifiuti e, soprattutto, commissario per il Giubileo. Ed è proprio tra le opere previste per l’Anno Santo che rientra anche il progetto del termovalorizzatore, nonostante l’impianto non sarà pronto prima dell’estate del 2027. “I poteri speciali servono per fare le cose e abbreviare i tempi andando in deroga a determinate regole. Bisogna capire, e noi lo guardiamo sempre dal punto di vista tecnico, se i poteri speciali sono necessari, sapendo che il termovalorizzatore si realizzerà dopo il Giubileo. Quindi o sono poteri straordinari che si prorogano, ma se sono poteri specifici per il Giubileo forse vanno rivisti oppure bisogna capire quanto realmente possano perdurare. La legittimità della previsione di un impianto di termovalorizzatore è stata affermata dalla giustizia amministrativa, che ha ritenuta l’opera funzionale alla gestoione dei rifiuti nell’anno giubilare del 2025” – ha spiegato Jacopo Morrone – “In realtà la messa in opera dell’impianto, pur legittima, avverrà solo dopo l’anno 2027, con un po’ di ottimismo, e cioè successivamente all’attribuzione dei poteri straordinari. Ciò impone una seria riflessione sulla legittimità dell’utilizzo da parte del sindaco di Roma di una procedura di estrema urgenza, per la realizzazione dell’impianto e la correttezza del ricorso all’ordinanza derogatoria alle normative di settore“.

“Su Malagrotta servono indagini epidemiologiche”

Le brutte notizie non si fermano qui. Nel presentare la relazione finale di indagine, la Commissione parlamentare Ecomafie ha fatto il punto della situazione dei rifiuti a Roma, e i dati non sono certo lusinghieri. Il presidente Jacopo Morrone, parlando dell’ex discarica di Malagrotta, non ha nascosto la necessità di avviare un’indagine epidemiologica periodica per la popolazione residente, ed ha spiegato: “A fronte del permanere del gravissimo tema ambientale, stupisce l’assenza di qualsiasi recente, serio monitoraggio dell’impatto ambientale e delle conseguenze sanitarie che la gestione ha prodotto sugli abitanti dell’area. L’ultimo studio sull’impatto ambientale redatto dall’Ispra, in cui venivano messe in risalto diverse criticità, risale infatti al 2010“.

Roma, pochi impianti e costi alle stelle

A Roma c’è una super emergenza rifiuti dovuta anche alla mancanza di un’impiantistica attiva. I costi sono sotto gli occhi di tutti: ad oggi, abbiamo due treni che portano i rifiuti nel terovalorizzatore di Amsterdam. Gli olandesi sfruttano e ricavano energia per famiglie e imprese, noi paghiamo per portare i rifiuti in Olanda e non riusciamo a chiudere il ciclo nel Lazio per quanto riguarda Roma” – ha spiegato Jacopo Morrone – “Ci viene riferito che i due treni a settimana costano circa 200 euro a tonnellata, se moltiplicate per 900 tonnellate a treno, dovrebbero costare 360mila euro a settimana. E ci lascia ancora più sorpresi che per l’anno giubilare i treni dovrebbero raddoppiare, quindi 720mila euro a settimana e circa 37,4 milioni di euro all’anno. Mi auguro ci sia uno sconto perché la cifra è importante“.

La nota dolente della differenziata 

C’è un dato, tra i tanti, che più di tutti fa capire i problemi che Roma deve affrontare sul tema rifiuti: quello della raccolta differenziata. Nella Capitale, infatti, nel 2022 si è raggiunta una quota del 45,9%, molto al di sotto della media percentuale dei grandi Comuni italiani. Un problema accentuato anche dalla mancanza di impianti. “Questo attesta un’elevata produzione di rifiuti indifferenziati che Roma non riesce a gestire nel proprio atto. Nel 2018 gli impianti di Roma coprivano il 76,8% del fabbisogno, ma oggi questa percentuale si è drasticamente ridotta. Già nel 2018 la rete di impianti Tmb ha disatteso il principio della prossimità territoriale, possiamo dedurre una situazione critica per l’autonomia di trattamento da parte di Ama, la mancanza di investimenti, l’obsolescenza di impianti esistenti e l’esistenza di impianti malfunzionanti” – ha spiegato Jacopo Morrone – “Secondo i dati Ispra, Roma è la quarta città italiana per onerosità: i dati nel 2023 sono aumentati rispetto al 2022, quando sapevamo che il costo medio annuo pro capite dei rifiuti era di 192,27 euro a livello nazionale e di 270,4 euro a Roma. Il costo medio per chilogrammo in Italia, nel 2022, è di 38,3 euro, a Roma è di 46,7“.
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