L’ex sindaco della Capitale, oggi europarlamentare, critica uno dei progetti principali dell’attuale Giunta.
Ignazio Marino boccia il futuro termovalorizzatore di Roma, che dovrebbe sorgere in zona Santa Palomba. L’ex sindaco della Capitale, oggi europarlamentare per Alleanza Verdi-Sinistra, critica così uno dei progetti principali dell’attuale Giunta guidata da Roberto Gualtieri: “Va contro ogni principio dell’economica circolare e mette anche l’Italia a rischio di procedure di infrazione“.
Il futuro impianto, che dovrebbe sorgere in una località al confine tra i Comuni di Roma, Pomezia e Albano Laziale, sarà realizzato per bruciare almeno 600mila tonnellate di rifiuti all’anno. Da un lato, bruciare rifiuti consentirà non solo di superare il modello delle discariche, ma anche di ricavare energia. Dall’altro, sono diverse le sostanze inquinanti, a partire dalla CO2, che con il termovalorizzatore saranno immesse nell’aria di Roma e non solo.
“Essendo Roma una delle capitali fondatrici dell’Unione Europea, ritengo utile ricordare alcune attività dell’UE. La Commissione Europea persegue con azioni legali gli Stati che non rispettano le leggi europee. All’azione legale per infrazione seguono sanzioni finanziarie a carico degli Stati che non rispettano le norme” – spiega Ignazio Marino – “Poche settimane fa, il 25 luglio 2024, l’UE ha pubblicato l’elenco delle procedure di infrazione avviate negli ultimi mesi. L’Italia ha ricevuto una comunicazione di infrazione della Norma europea sui rifiuti (2018) per una serie di motivi legati alla gestione dei rifiuti“.
“La norma chiede agli Stati membri di progredire nella transizione verso l’economia circolare attraverso la raccolta differenziata, il riciclo e il riuso dei materiali. La scadenza per dimostrare di aver aumentato queste attività era fissata al 5 luglio 2020. La Commissione ha rilevato che l’Italia non ha preso i provvedimenti necessari, ora l’Italia ha due mesi di tempo per rispondere prima dell’avvio della procedura di infrazione che condurrà alle sanzioni finanziarie” – ha aggiunto l’ex sindaco di Roma – “È superfluo sottolineare che la costruzione di un inceneritore non potrà che aggravare la situazione italiana in quanto un inceneritore è l’opposto di una economia circolare dei rifiuti. L’economia circolare è un modello di produzione e consumo che implica condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile. L’esatto opposto dell’incenerimento“.