Favorevoli all’atto delegato della Commissione europea il centro-destra e Italia Viva, critici i Verdi, il M5S e il Pd.

L’inserimento del gas e del nucleare nella tassonomia Ue delle fonti sostenibili ha scatenato diverse reazioni nel quadro politico italiano ed europeo. L’atto delegato della Commissione europea ha trovato il plauso del centro-destra e di Italia Viva, mentre la decisione scontenta i Verdi, il M5S e il Pd.

Tassonomia Ue, la Commissione approva l’inserimento di gas e nucleare

Tra i più critici ci sono senza dubbio i Verdi, che promettono battaglia soprattutto a livello europeo, come già annunciato da Eleonora Evi. Anche gli esponenti tedeschi sono profondamente contrari alla decisione della Commissione europea. “Un grande errore che può fortemente danneggiare la tassonomia e mettere a rischio i nostri obiettivi sul clima“, la presa di posizione di Robert Habeck (vicecancelliere e ministro dell’Economia e del Clima) e Steffi Lemke (ministra dell’Ambiente). In Germania, tra l’altro, sono state raccolte oltre 300mila firme contro la decisione dell’Esecutivo Ue di inserire gas e nucleare tra le fonti energetiche sostenibili per la transizione ecologica.

 

Particolarmente contraria alla decisione della Commissione Ue è anche Rossella Muroni. “Considerare nucleare e gas attività verdi è un errore gravissimo, viene data la patente di sostenibilità a fonti energetiche assolutamente non sostenibili ma che avranno accesso ai finanziamenti per la transizione ecologica” – ha spiegato la deputata di FacciamoECO – “Si rallenta la transizione e si annacqua il Green Deal europeo, mi auguro che l’Italia si ravveda e si schieri con gli Stati membri che si oppongono in sede di Consiglio europeo o che si riesca a bloccare questa beffa al Parlamento europeo“.

Anche il Movimento 5 Stelle, in modo compatto, critica la decisione della Commissione europea. “Gas e nucleare potranno beneficiare dei finanziamenti derivanti dall’emissione dei Green Bond europei, è un’indecente operazione di greenwashing dettata dalle potenti lobby” – spiegano i senatori M5S in una note congiunta delle Commissioni Politiche europee, Ambiente e Industria – “Ci opporremo in tutte le sedi, a partire dal Parlamento europeo. Il netto parere contrario degli scienziati consultati dalla Commissione europea non lascia spazio a dubbi: gas e nucleare non sono fonti green“.

 

Il Pd, insieme al gruppo S&D, si opporrà a livello europeo. Lo ha annunciato il capogruppo al Parlamento europeo, Brando Benifei: “Non siamo d’accordo, noi progressisti puntiamo su energia pulita e rinnovabili, il gas è adeguato soltanto per il periodo di transizione. Chiediamo che l’atto delegato venga rivisto, dando spazio soltanto alle fonti di energia realmente sostenibili“.

 

In Italia, però, ci sono anche tanti partiti favorevoli all’atto delegato che inserisce gas e nucleare nelle fonti sostenibili. Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Italia Viva, oltre alla Cisl, plaudono alla decisione della Commissione europea. “Gas e nucleare sono energia pulita, lo diciamo da tempo. Avanti con la ricerca. Il progresso e la scienza sono i migliori alleati dell’ambiente“, spiega la sottosegretaria alla Transizione ecologica, Vannia Gava (Lega). Anche Forza Italia, tramite l’eurodeputato Salvatore De Meo, si schiera a favore: “Una soluzione ponte per la neutralità, per la quale rimane prioritaria la scelta delle energie rinnovabili. Per noi gas e nucleare sono utili per la transizione energetica e per la creazione di posti di lavoro, senza penalizzare l’economia di famiglie e imprese“.

 

Favorevole alla decisione della Commissione europea anche Italia Viva. “Non possiamo parlare di emergenza caro-bollette e poi non cercare soluzioni che ci rendano più autonomi. Ci sono altre strada da esplorare, senza tabù ideologici“, spiega il presidente Ettore Rosato. Plauso anche della Cisl: il segretario Angelo Colombini contrappone il “pragmatismo” alle “ideologie”. Fratelli d’Italia va oltre: l’eurodeputato Nicola Procaccini spiega che “la Commissione europea sposa le considerazioni che noi facciamo da tempo anche se il Governo italiano è in balia delle sinistre e delle loro reminiscenze anti-produttive. Il Governo è stato assente sulla rimozione dei gravi limiti presenti nel testo della Commissione, che penalizzano l’Italia“.

 

Intanto, è emerso che ci sono stati tre voti contrari e quattro con riserva all’interno della Commissione europea sulla tassonomia. Hanno votato contro l’austriaco Johannes Hahn (Bilancio), lo spagnolo Josep Borrell (Azione esterna) e la portoghese Elisa Ferreira (Politiche regionali). Hanno invece espresso riserve il vicepresidente Frans Timmermans, Paolo Gentiloni (Affari economici), Margrethe Vestager (Concorrenza) e Didier Reynders (Giustizia).

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