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Tre tartarughe marine salvate in poche ore, una era avvolta in una rete da pesca

tartarughe marine salvate

Tre interventi in tre diversi luoghi marittimi d’Italia: dalla tartaruga Osimhen a quella in pericolo nelle acque di Favignana.

Tre tartarughe marine salvate nel giro di poche ore in Italia. Tre interventi assolutamente decisivi e miracolosi in tre diversi luoghi d’Italia, ma anche un segno di quanto la specie Caretta caretta sia in pericolo a causa dell’uomo.

La tartaruga Osimhen

Il primo caso, in ordine cronologico, riguarda una tartaruga Caretta caretta: un esemplare maschio di 85 kg e con un carapace di 80 centimetri. Salvata in Campania, a Salerno, per il luogo di ritrovamento e le imponenti dimensioni è già stata ribattezzata Osimhen, in onore del centravanti nigeriano che sta trascinando con i suoi gol il Napoli verso lo scudetto.
A segnalare la presenza della tartaruga erano stati alcuni pescatori che l’hanno trovata nella propria rete: intervenuto il personale specializzato dell’Amp Punta Campanella, Osimhen è stato portato al Turtle Point di Portici dove passerà un periodo di convalescenza.

Tartaruga salvata in Salento

Nelle stesse ore, un salvataggio di una Caretta caretta anche in Salento, a San Foca, frazione di Melendugno. Le guardie zoofile del Nogra di Lecce hanno recuperato una tartaruga rimasta bloccata in un canale a circa 40 metri dal bagnasciuga. A causa della lunga permanenza e delle basse temperature, le condizioni della tartaruga sono apparse subito gravi: a curarla, ora, è il Centro recupero tartarughe merine di Calimera.

Tartaruga salvata a Favignana

Al largo dell’isola di Favignana (Trapani), sono stati invece i carabinieri del Distaccamento navale a scoprire e salvare una tartaruga completamente avvolta da una rete da pesca e altri materiali plastici e sintetici (bottiglie e lenze con ami da pesca) che ne avevano completamente immobilizzato la pinna anteriore destra. I carabinieri hanno subito recuperato a bordo la tartaruga, una femmina dal peso di circa 30 kg, affidata poi alle cure del personale dell’Area marina protetta Isole Egadi.

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