Il sindaco di Roma, all’epoca ministro dell’Economia: “Come misura eccezionale aveva senso, ma tutti i partiti avevano voluto estenderla nel tempo e a tutti gli edifici. Ora non può essere un alibi per non fare riforme, lotta all’evasione fiscale e investimenti del Pnrr”.
Anche Roberto Gualtieri fa il punto sul Superbonus. Il sindaco di Roma, che nel momento dell’approvazione della misura era ministro dell’Economia nel governo Conte II, riconosce i meriti ma anche i limiti del bonus al 110% per la manutenzione degli edifici e l’efficientamento energetico. E non risparmia attacchi a chi oggi demonizza in toto il Superbonus.
Superbonus, Gualtieri: “Doveva chiudersi a fine 2021”
“La norma originaria prevedeva la chiusura del Superbonus al 31 dicembre 2021 e non ci sarebbe stato alcuno sforamento rispetto alle previsioni. Anzi, saremmo stati anche sotto lo stanziamento. Era una misura fortemente richiesta dal partito di maggioranza relativa, il M5S, ma aveva una sua ratio, purché circoscritta” – ha spiegato Roberto Gualtieri in un’intervista a La Repubblica – “Eravamo in piena pandemia, con il Pil a picco, il Pnrr ottenuto ma non operativo prima di almeno due anni. Serviva una spinta anti-ciclica immediata per spingere gli investimenti e far ripartire un’economia al collasso“.
Superbonus, Gualtieri: “La proroga un grave errore”
“Il Superbonus nasce come misura eccezionale in un momento eccezionale: con paletti, una scadenza e senza essere applicato alle seconde case. Ricordo che in Parlamento tutti i partiti, compresi quelli oggi al governo, volevano sempre maggiori estensioni: sia di platee che temporali. Ci fu un negoziato politico tesissimo” – il punto del sindaco di Roma – “Alla fine il Parlamento varò una prima proroga al giugno 2022 e una seconda ancora più ampia durante il governo Draghi. Lo stesso Parlamento approvò l’estensione del Superbonus anche alle seconde case unifamiliari, riuscimmo a bloccare solo ville e castelli. Occorre quindi distinguere tra la misura originaria, che ha finanziato investimenti green di efficientamento energetico in un momento di crisi, e la sua progressiva dilatazione“.
Superbonus, Gualtieri: “Tutti vollero la proroga”
“Gli effetti del Superbonus su crescita, deficit e debito sono stati molto migliori delle previsioni dell’epoca, che allora furono ritenute troppo ottimistiche. La politica economica dei governi Conte II e Draghi è stata molto positiva: l’Italia è cresciuta più di altri in Europa, ha creato più occupazione e i sostegni a famiglie, imprese e investimenti hanno tenuto debito e deficit più bassi” – il commento di Roberto Gualtieri – “Conte ha ragione a dire che il Superbonus ha contribuito alla crescita, ma sbaglia nel dire che le proroghe non ne hanno fatto lievitare eccessivamente il costo. Su questo, ci fu uno scontro perché ritenevo che la misura dovesse chiudersi a fine 2021. Era una misura adeguata nell’emergenza, ma esagerata una volta ripartita l’economia. Ho trovato un’opposizione fortissima e non solo da parte del M5S“.
Gualtieri: “Il Superbonus non sia un alibi”
Roberto Gualtieri parla anche del bonus facciate, un’altra misura che in molti casi ha fatto generare truffe ai danni dello Stato. “Quel bonus era al 90% e si originò in modo corretto, l’errore ci fu a maggio 2020, con la cessione del credito estesa a tutti i bonus edilizi. Quell’errore fu poi corretto dal governo Draghi ma era un periodo convulso, con una produzione normativa senza precedenti e la necessità di immaginare soluzioni inedite a problemi che nessuno aveva mai affrontato prima” – spiega il sindaco di Roma – “Il Superbonus è costato molto di più rispetto alle previsioni per via delle proroghe insensate. La spesa netta però è stata almeno la metà di quanto si dice perché c’è comunque stato un effetto trainante sull’economia, in termini di Pil, occupazione ed entrate. Gran parte delle frodi è stata sventata grazie alle nuove norme e all’azione della Guardia di finanza, ma non scarichiamo sul Superbonus responsabilità che non ha. Non può essere un alibi rispetto alla necessità di realizzare riforme e investimenti del Pnrr e di attuare la lotta all’evasione e una maggiore equità fiscale e distributiva“.