Una nuova crepa nella maggioranza di Governo, con polemiche a non finire sul Superbonus 110%.
Le parole di Mario Draghi sul Superbonus aprono una nuova frattura nella maggioranza di Governo. Il Movimento 5 Stelle, tra i maggiori sostenitori della misura di efficientamento energetico degli edifici, non ci sta e passa all’attacco. “C’è una demonizzazione strategica del Superbonus, Draghi è stato contraddittorio perché ha parlato male di una misura che gli ha consentito di fregiarsi della crescita del Pil” – ha spiegato Giuseppe Conte – “Mi meraviglia che davanti al Parlamento europeo trovi l’esigenza di criticare una misura che ha fatto correre il Paese. Se le parole di Draghi fossero una rappresaglia solo per aver chiesto di venire a riferire in Parlamento sull’Ucraina, sarebbe gravissimo“.
Anche Stefano Patuanelli ha replicato alle parole di Draghi. “Il Superbonus non è a rischio, il presidente Draghi ha espresso una posizione personale che non è quella del Governo che ha lanciato questa misura” – spiega il ministro dell’Agricoltura – “Il Superbonus non è una misura del M5S, ma di tutto il Governo e di tutto il Paese. La misura funziona ed è stato giusto prorogarla, è servita a raggiungere il 6,6% di crescita nel 2021 e ha fatto ripartire un settore che era fermo dal 2008“.
“L’uscita di Draghi ci ha quantomeno sorpreso, ha bocciato un provvedimento elogiato anche da Ursula von der Leyen e che è supportato da tutti i dati positivi per l’economia e per il settore edilizio in particolare” – il commento del senatore M5S e presidente della commissione Industria di Palazzo Madama, Gianni Pietro Girotto – “Dire che il Superbonus ha fatto venir meno la contrattazione è una forzatura, è prevista la verifica tecnica sulla congruità dei prezzi rispetto ai prezzari. E poi il decreto era stato anche aggiornato dal ministro Cingolani“.
Le parole di Draghi non hanno causato malumori solo nel Movimento 5 Stelle. Anche Europa Verde è critica nei confronti del presidente del Consiglio. “Se ci sono truffe, il Governo ha gli strumenti legislativi per correggere e modificare il Superbonus, oltre che per aumentare i controlli. Non si può fermare una misura così importante per l’economia e l’ambiente” – spiega il co-portavoce nazionale, Angelo Bonelli – “Il governo Draghi non riesce a contrastare speculatori e truffatori, come accade con gli extraprofitti che hanno generato 50 miliardi di euro presi dalle tasche degli italiani“.
Anche i costruttori sono rimasti spiazzati dalle parole di Draghi. “Cittadini e imprese sono preoccupati per questo clima di incertezza che rischia di bloccare migliaia di lavori, creare enormi contenziosi e far fallire centinaia di operatori” – il commento di Gabriele Buia, presidente dell’Ance – “Non è possibile rimettere continuamente in discussione norme già in vigore, ci dicano una volta per tutte cosa si intende fare. Il Governo deve chiarire e intervenire per evitare il caos“.
Il Ministro #Giovannini “Il Governo ha rafforzato le regole per evitare abusi e immaginare una continuità di interventi utili, seppur con aggiustamenti: la spinta del #Pnrr può generare nuova domanda interna e aumento occupazione nel settore costruzioni di 100mila unità a regime”
— Mims (@mims_gov) May 4, 2022
Chi sta provando a mediare all’interno del Governo, invece, è Enrico Giovannini. “Il Superbonus è una misura utile per l’efficienza energetica e per ridare fiato al settore delle costruzioni. Questo ha fatto aumentare la domanda, che insieme alle crisi internazionali ha causato un aumento dei costi” – ha spiegato il ministro delle Infrastrutture e delle mobilità sostenibili – “Le parole di Draghi sono molto ragionevoli: è vero che il Governo è intervenuto per evitare gli abusi, e ce ne sono stati tantissimi, con un rafforzamento delle regole. Ci serve un meccanismo più efficiente e meno costoso per le casse pubbliche“.