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Superbonus, l’ira delle imprese dopo lo stop alla cessione dei crediti

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Lunedì un incontro governo-associazioni a Palazzo Chigi, ma non basta a frenare rabbia e preoccupazione di un intero settore.

Polemiche a non finire e ira delle imprese dopo l’ultima norma sul Superbonus, che il governo ha approvato ieri con un decreto legge. La soppressione dello sconto in fattura, della cessione del credito e dell’acquisto dei crediti fiscali da parte degli enti pubblici rischia di mettere una pietra tombale al bonus edilizio.

Il governo spiega che si tratta di una misura voluta per mettere in sicurezza i punti pubblici. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha spiegato che si era reso necessario “risolvere il nodo dei crediti, arrivati a 110 miliardi“. Con la nuova normativa, però, i nuovi interventi edilizi saranno possibili solo con la detrazione d’imposta. Il decreto affronta anche la responsabilità solidale dei cessionari, con un appello alle banche con una maggiore circolarità giuridica a far ripartire le cessioni dei crediti.

Lunedì, a Palazzo Chigi, esponenti del governo riceveranno i rappresentanti delle associazioni di categoria. Una notizia che non basta, però, ad attenuare la rabbia e la preoccupazione del settore edilizio. Confedilizia, ad esempio, spiega: “Siamo perplessi per l’eliminazione della cessione del credito, buttare il bambino con l’acqua sporca non sarebbe la scelta più saggia“.