Le richieste di alcune associazioni di categoria in vista della manifestazione nazionale del prossimo 6 dicembre.
In vista della grande manifestazione nazionale del 6 dicembre, c’è già chi si batte per salvare il Superbonus. Sono i rappresentanti di alcune associazioni di categoria che questa mattina a Roma, in piazza SS. Apostoli, si sono riuniti chiedendo al Governo di non vanificare quanto fatto finora sia per l’efficientamento energetico, sia per la ripresa di un intero settore economico.
Il rischio è che la revisione del Superbonus dal 110 al 90%, previsto dal Decreto Aiuti quater, blocchi un’intera filiera, mettendo a dura prova la sopravvivenza di enti e imprese. “Sto vivendo sulla mia pelle ciò che accade da due anni. Ho sempre creduto nel Superbonus, nonostante le criticità a livello normativo, ma ora rischiamo di veder andare tutto in fumo. Questo decreto che riduce il Superbonus arriva all’improvviso, presenta rischi di incostituzionalità e non è ragionevole. Tutti gli operatori del settore, le imprese e i condomini facevano affidamento sulla percentuale invariata al 110% fino a tutto il 2023, come da sempre assicurato dal Governo” – spiega Marco Venier, amministratore di condominio appartenente a APICE Italia – “Ci potranno essere problemi di contratti e di programmazione, questa nuova normativa si fonda su bugie: non è vero che il Superbonus ha creato un buco di 50-60 miliardi. Il Superbonus ha portato solo vantaggi: ha creato 900mila posti di lavoro, ridotto le emissioni di CO2 e altri inquinanti per 900mila tonnellate e portato un notevole indotto a livello economico. Senza dimenticare che ha efficientato le palazzine e contribuito a rendere l’Italia più autosufficiente dal punto di vista energetico“.