Competitività, export, sostenibilità e turismo, questi i temi che hanno animato gli Stati Generali del Vino. L’appuntamento organizzato dal Parlamento europeo in Italia è dedicato a uno dei pilastri della Politica Agricola Comune. Tra gli approfondimenti al centro del dibattito; il regolamento UE per le DOP, IGP e DOCG, le politiche di sostenibilità e le strategie per l’export e l’internazionalizzazione.
Carlo Corazza, Direttore del Parlamento europeo in Italia, ha dichiarato a TeleAmbiente: “Questa è la seconda edizione. Gli Stati Generali del Vino sono un confronto tra chi ha la competenza esclusiva di questa politica, quindi i decisori europei, naturalmente anche i ministri che partecipano al Consiglio, le regioni, e i principali attori del settore sotto vari profili, la regolamentazione, il sostegno, la sfida del commercio internazionale e anche le grandi opportunità che offre il vino alle industrie culturali e creative e al turismo. La sostenibilità è una
sfida che riguarda il packaging, che riguarda il surriscaldamento in alcune regioni, penso alla Sicilia, e i mercati internazionali in questo momento stanno rispondendo molto bene al vino europeo.”
Stati generali del vino.
Politiche e quadro regolamentare UE
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— Parlamento europeo (@Europarl_IT) February 17, 2025
Ha partecipato all’evento Albiera Antinori, Presidente del Gruppo vini di Federvini, che ha sottolineato l’importanza dell’enoturismo: “Ormai l’enoturismo è diventato uno degli aspetti più interessanti di sviluppo in loco, questo è un modo per far conoscere il vino e per legare lo sviluppo stretto al territorio, perché poi avviene sul territorio dove si può spiegare tutto quello che c’è dietro una bottiglia di vino che è una parte importante, fondamentale, fa parte della nostra cultura.”
Stati Generali del Vino #Roma
Dobbiamo cercare di investire al meglio i fondi europei per la crescita sui mercati del settore vitivinicolo. Il QR code in etichetta può essere un mezzo valido per fare informazioni e cultura sul mondo del vino
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Sulla seconda edizione degli Stati Generali pesano due temi, l’imposizione sulle bottiglie dei vini di etichette contro i rischi
che l’alcol costituisce per la salute e la possibilità che si traducano in realtà i dazi sui prodotti europei minacciati dall’amministrazione Trump. Un’eventualità che secondo i produttori rischierebbe di far scomparire per sempre i piccoli produttori che costituiscono l’ossatura del nostro export di vino.
Secondo Lamberto Frescobaldi, Presidente Unione Italiana Vini, il rischio concreto in caso di dazi è di perdere i piccoli produttori: “Si parla di almeno 300 milioni di possibili danni e che poi peseranno molto su tutta la filiera del vino. Però ricordiamoci che molta della nostra filiera del vino in Italia, di cui noi dobbiamo
essere molto orgogliosi, sono anche le piccole, piccolissime, medie aziende. Quelle più organizzate magari troveranno dei sistemi di trovare delle economie di scala, però le piccole aziende che tengono in piedi grande parte di questo paese, grande parte di queste colline, di queste montagne, sono molto più a rischio.
E questo ci deve far pensare a questo danno che sarà un danno irreparabile, perché la terra che viene abbandonata non è mai ripresa e coltivata“.