La realizzazione della nuova sede del Policlinico potrebbe riguardare l’estensione dell’ospedale Sandro Pertini. E l’effetto domino influirebbe, non poco, sul progetto del futuro impianto a Pietralata.
Il Policlinico Umberto I potrebbe davvero bloccare l’iter che dovrebbe portare alla costruzione dello stadio della Roma a Pietralata? Il caso, emerso una settimana fa con le dichiarazioni di Francesco Rocca, tiene banco tra proteste e notizie decisamente poco chiare. Anche se per il momento, il rispetto del cronoprogramma del Campidoglio e dell’AS Roma appare garantito.
Stadio della Roma, il caso Umberto I
Il caso era emerso sette giorni fa, quando Francesco Rocca aveva parlato, riguardo alla nuova sede dell’Umberto I, dell’area adiacente a quella dove dovrebbe sorgere lo stadio di proprietà del club giallorosso. “Stiamo discutendo su dove sorgerà il nuovo Policlinico, ma l’area è sempre stata quella, in quella zona non ce ne sono mai state altre” – aveva dichiarato il presidente della Regione Lazio – “Ci sono altre ipotesi in altre zone di Roma, ivi incluso all’interno dell’attuale area dell’Umberto I. Entro breve sarà sciolto il nodo, però questo è“.
Le nuove proteste
Le dichiarazioni di Rocca avevano scatenato nuove proteste. Associazioni e comitati di residenti, già sul piede di guerra contro la realizzazione dello stadio, hanno subito colto la palla al balzo. “Quell’area ha un indirizzo pubblico a cui è da sempre destinata, e va rispettato. Salvaguardare il verde pubblico esistente, la fruibilità dell’ospedale Pertini e far sì che il nuovo ospedale Umberto I sia realizzato nel nostro quartiere“, il comunicato congiunto di Arci Roma, Arci Pietralata, Comitato popolare Monti di Pietralata, Cdq Tiburtino Nord e Pietralata, Comitato no stadio Lanciani/Nomentana e Comitato Villa Blanc.
Rischio nuovo stop?
Ovviamente, se si contrappone uno stadio ad un ospedale, la maggioranza dell’opinione pubblica difficilmente sceglierà la prima ipotesi. E a maggior ragione, associazioni e comitati contrari alla costruzione dell’impianto a Pietralata sin dalla prima ora.
Il Campidoglio, guidato da Roberto Gualtieri, intende andare avanti, ora che siamo nella fase del dibattito pubblico. Il cronoprogramma prevede che, entro l’inizio del 2024, l’AS Roma presenti il progetto definitivo, che dovrà essere approvato dall’Assemblea capitolina. Solo a quel punto, la palla passerà alla Regione, che dovrà aprire la conferenza dei servizi decisoria.
La maggioranza in Campidoglio, tuttavia, rischia di scricchiolare. Anche perché non tutti i componenti sono favorevoli allo stadio della Roma. Un esempio è quello dell’Alleanza Verdi-Sinistra, con esponenti importanti che si sono già esposti pubblicamente contro l’impianto. “Il progetto di un nuovo stadio che porterebbe forti ripercussioni alla viabilità in una zona ad alta densità abitativa, ci pare inconcepibile e insostenibile. Senza contare il pesante fattore di disturbo anche per il vicino ospedale Sandro Pertini“, ha dichiarato il deputato verde Filiberto Zaratti.
Il caso Umberto I
Quello del Policlinico Umberto I e dello stadio della Roma è un vero e proprio caso. Anche perché Il Tempo, giornale vicino al centro-destra che guida la Regione e critico nei confronti della maggioranza in Campidoglio, aveva rivelato che l’Umberto I aveva inviato una lettera al Comune di Roma per chiedere di realizzare la nuova sede proprio nell’area destinata a ospitare il nuovo stadio. Un’indiscrezione, questa, prontamente smentita sia da Maurizio Veloccia, assessore capitolino all’Urbanistica, sia dallo stesso Policlinico.
Quasi certamente, oltre via dei Monti Tiburtini, non saranno costruiti nuovi edifici. Più verosimile, anche alla luce della fase avanzata dell’iter che porterà al nuovo stadio, che lo spostamento dell’Umberto I comporti l’ampliamento del Sandro Pertini. Ma nell’area già esistente e riservata all’ospedale romano.
I rischi
Detto questo, qualche potenziale criticità permane. Difficile far convivere, a poca distanza, un enorme ospedale e uno stadio da 60mila posti, e ad esprimere dubbi sono anche la Asl e il Dipartimento Mobilità. La Roma ha già modificato parzialmente il progetto per garantire una mobilità riservata da e per l’ospedale Sandro Pertini, ma un eventuale ampliamento potrebbe essere un nuovo ostacolo.