Il sindaco di Roma usa parole caute specialmente sui tempi, ma si attendono novità nel breve termine. Il nodo ricorsi e i vantaggi dal punto di vista dei trasporti.
Lo stadio della Roma a Pietralata è più vicino. Nella giornata di ieri, il sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri, aveva incontrato i vertici del club, cioè Dan e Ryan Friedkin e l’ad Pietro Berardi. Poi, durante l’intervallo della partita di Europa League con l’Helsinki, è arrivato l’annuncio di Gualtieri: “I vertici della società mi hanno annunciato che entro ottobre presenteranno il progetto“.
Stadio della Roma, i tempi
Sui tempi non ci sono molte certezze. E Roberto Gualtieri non se la sente nemmeno di darne. “Prima vediamo il progetto, lo esamineremo con cura“, ha spiegato il sindaco di Roma, che sceglie la cautela dopo i fallimenti dei suoi predecessori, Ignazio Marino e Virginia Raggi, giunti sempre dopo annunci trionfalistici.
Stadio della Roma, come sarà
Che l’area individuata sia quella di Pietralata è noto da tempo. Mentre emergono indiscrezioni sulle caratteristiche dello stadio: non avrà meno di 55mila posti ma difficilmente ne avrà più di 60-65mila. I terreni su cui dovrebbe sorgere l’impianto sono quelli che negli anni ’50 e ’60 erano stati individuati per costruire il Sistema Direzionale Orientale, mai realizzato. Ci sono però dei nodi da risolvere, alcuni dei quali particolarmente intricati.
Stadio della Roma, il nodo espropri
Quando era stato progettato il Sistema Direzionale Orientale, diverse aree erano state espropriate. Le norme possono prevedere, per i vecchi proprietari, la retrocessione totale del bene, cioè la sua restituzione, nel caso in cui le opere per cui era stato disposto l’esproprio non vengono realizzate (ed è il caso dello Sdo) o se cambiano la destinazione d’uso (il caso dello stadio).
Gli eredi di alcuni proprietari a cui oltre vent’anni fa erano stati espropriati i terreni si sono già mossi in tal senso. Tra loro ci sono i familiari del proprietario di nove diversi terreni a Pietralata (7.042 m² tra via delle Cave di Pietralata, via di Pietra Sanguigna e via del Casale Quintiliani), che si sono rivolti al Tar del Lazio.
Proprio sui possibili ricorsi legati alla questione degli espropri hanno discusso molto i tecnici del Campidoglio e quelli incaricati dalla Roma. Il club giallorosso, sentito il parere dei propri legali, ha comunque deciso di andare avanti. Se dovesse arrivare la dichiarazione di pubblico interesse sullo stadio, il problema dei ricorsi potrebbe essere minimizzato.
Stadio della Roma, il nodo logistica
La questione della logistica è invece meno problematica rispetto ai ricorsi sugli espropri. Il problema principale, in questo caso, è la compatibilità dello stadio con il vicino ospedale Sandro Pertini. Campidoglio e AS Roma hanno condiviso alcune prescrizioni per l’accesso protetto delle ambulanze e l’impatto acustico.
Per quanto riguarda i trasporti, l’area di Pietralata presenta vantaggi infinitamente maggiori rispetto a quelle individuate in passato, a cominciare da Tor di Valle. La zona, infatti, è raggiungibile con il mezzo privato dalla via Tiburtina, dalla Tangenziale Est, da via di Pietralata, da via dei Monti Tiburtini e dall’A24 Roma-L’Aquila. E con il trasporto pubblico, Pietralata può essere raggiunta dalla stazione Tiburtina con treni ad alta velocità e regionali. Mentre con la metro B1 la stazione più vicina è quella di Bologna, con la metro B c’è Quintiliani che è ancora più vicina, essendo distante 400 metri dall’area in cui sorgerà lo stadio.
Inoltre, il progetto prevede la realizzazione di due ponti ciclopedonali.