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Stadio della Roma, anche il Consiglio di Stato dà ragione al Campidoglio

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Bocciati i ricorsi dei residenti che avevano occupato abusivamente i terreni. Ora si potranno concludere tutti gli scavi e i sondaggi necessari da parte dei tecnici incaricati dal club giallorosso. 

Stadio della Roma, anche il Consiglio di Stato dà ragione al Campidoglio e boccia i ricorsi d’appello presentati da due residenti di Pietralata contro l’ordinanza di sgombero dei terreni su cui dovrebbe essere costruito l’impianto. Si sta quindi per chiudere una lunga e complessa battaglia giudiziaria, in attesa delle decisioni del tribunale civile sulla tutela del possesso delle aree da parte dei due residenti.

All’inizio del 2024, il Comune di Roma aveva approvato la delibera di pubblico interesse e dato il via libera per i sondaggi geologici e gli scavi archeologici da parte dei tecnici incaricati dall’AS Roma. I residenti di Pietralata avevano però richiesto al tribunale civile di tutelare il loro possesso delle aree, impedendo l’accesso ai tecnici. A quel punto, il Campidoglio aveva emanato ordinanze di recupero forzoso delle aree. Anche in questo caso, le ordinanze del Comune erano state impugnate al Tar, che però aveva respinto la richiesta di sospendere gli sgomberi perché le aree “sembrano rientrare nel regime giuridico dei beni patrimoniali indisponibili, cioè destinati a un pubblico servizio, e la concreta destinazione del bene non può ritenersi esclusa soltanto perché impedita de facto da un’occupazione sine titulo perpetrata dallo stesso soggetto privato che ha un interesse contrario“. Tradotto in poche, semplici parole: quei terreni, anche se occupati abusivamente da tanto tempo, devono rientrare nel legittimo possesso del Campidoglio.

Un mese fa, invece, il Tar aveva bocciato la richiesta di sospendere le ordinanze e gli sgomberi erano diventati esecutivi. I residenti, a quel punto, avevano fatto ricorso al Consiglio di Stato per sospendere gli sgomberi almeno fino alla sentenza. Il Campidoglio, tramite la propria Avvocatura, aveva però subito depositato le memorie difensive firmate dai legali Andrea Magnanelli e Manuela Scerpa, che furono accolte.

Molto soddisfatto Maurizio Veloccia, assessore capitolino all’Urbanistica: “Il risultato di oggi rafforza il nostro lavoro e dà ragione a Roma Capitale sui provvedimenti adottati. Bene così, andiamo avanti con l’AS Roma per la consegna del progetto definitivo dello stadio“. I prossimi giorni e settimane si preannunciano cruciali: il club giallorosso sta elaborando il progetto definitivo ma prima occorre attendere i sopralluoghi dei tecnici nelle aree in cui fino ad oggi non era stato possibile accedere. Sono previsti una decina di carotaggi geologici e un paio di trincee archeologiche prima della conclusione della fase di studio preliminare, essenziale per passare alla redazione del progetto definitivo.