Come combattere gli sprechi alimentari? Ecco come funziona l’app Sprecometro

“Essere più virtuosi aiuta chi magari virtuoso lo è ma non può acquistare prodotti perchè è povero”, prof. Andrea Segrè.

Nel nuovo libro “Lo spreco alimentare in Italia e nel mondo. Quanto, cosa e perché” firmato dall’economista Andrea Segrè, fondatore della campagna Spreco Zero, con il direttore scientifico Ipsos Enzo Risso, un capitolo è dedicato allo Sprecometro, l’app sviluppata dall’Osservatorio Waste Watcher International su cibo e sostenibilità, gratuitamente scaricabile e utilizzabile. Serve a misurare e prevenire lo spreco di cibo, da soli o in gruppo.

Come funziona lo Sprecometro e dove scaricare l’app

“Il profilo migliore è quello del parsimonioso. L’ho scaricata anche io. Grazie al diario giornaliero, l’app mi chiede se ogni giorno faccio degli sprechi e mi fornisce una valutazione in grammi, in euro, in impronta idrica ed in impronta carbonica. – spiega a TeleAmbiente Andrea Segrè –  Capisco subito che non consumando 20 grammi di formaggio perchè, ad esempio, ammuffisce, io ho un impatto sul mio portafoglio. Dopo di che mi rimanda dei contenuti perchè capisce che io non faccio bene, ad esempio, la lista delle spesa o la lettura delle scadenze dei prodotti o la posizione degli alimenti nel frigorifero”.

E aggiugne: “La cosa bella è che posso ridurre la mia impronta da solo, ma posso anche mettermi nei gruppi. Un gruppo di amici o Comuni, come un gruppo whatsapp, dove non vedo lo spreco degli altri, ma il progresso del gruppo. Io da sprecone sono arrivato a parsimonioso, sono diventato il primo tra i miei amici. Acquisisco così dei punti, anche con dei quiz, per essere il leader per tirare dietro gli altri. Con questo mio comportamento virtuoso vincerò dei prodotti alimentari non per me, ma per enti caritativi del mio territorio che potrò scegliere. Quindi, andranno a qualcuno che non ha potere acquisto anche perchè spreco alimentare e povertà alimentare sono due rette parallele che non convergono e noi cerchiamo di unire questi punti. Essere più virtuosi aiuta chi magari virtuoso lo è ma non può acquistare prodotti perchè è povero”.

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