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Spreco alimentare, in arrivo nelle scuole il Kit delle Buone Pratiche

Spreco Alimentare. In arrivo per gli studenti e gli insegnanti delle scuole elementari, il kit delle buone pratiche.

Dal 10 settembre sarà scaricabile sul sito sprecozero.it con un manuale di utilizzo, tante attività ludiche da fare insieme a scuola e con il Diario del giovane investigatore per indagare cosa succede nel frigo di casa e come se la passa il cibo nella dispensa.

“Kit antispreco – spiega il presidente di Last Minute Market, Andrea Segrè – perché proprio dalla scuola, dove abbiamo un avanzo medio di 90 grammi nel piatto di ogni studente, e di 27 grammi di cibo intatto, abbandonato nelle mense per ogni pasto, deve partire la sensibilizzazione ad una educazione contro lo spreco alimentare”.

“A pochi giorni dall’avvio del nuovo anno scolastico – aggiunge Segrè – raccogliamo l’appello dei cittadini che per il nostro osservatorio (6 su 10) indicano che la scuola debba essere prima fonte di sensibilizzazione e lo rilanciamo perché l’educazione alimentare diventi programma scolastico, e perché l’educazione civica del nostro tempo non sia avulsa dalla sensibilizzazione sui temi della sostenibilità e dell’educazione ambientale”.
Nel 2014 un italiano su due dichiarava di gettare cibo quasi ogni giorno.

Nel 2018, solo l’1% degli italiani ha dichiarato di cestinare il cibo quotidianamente.

L’impegno per la prevenzione dello spreco alimentare, che dal 2010 porta avanti la campagna Spreco Zero di Last Minute Market, ha iniziato a dare i suoi frutti.

Resta però ancora molto da fare.

Pesa 700,7 grammi lo spreco di cibo pro capite settimanale in Italia per un valore di 3,76€ settimanali e di 196 euro secondo i test scientifici dei “Diari di famiglia” del progetto REDUCE – Ministero dell’Ambiente / Università di Bologna Distal.

Lo spreco di cibo a livello domestico in Italia vale quasi 12 miliardi di euro, ai quali va sommato lo spreco alimentare di filiera stimato in oltre 3 miliardi di euro, ovvero il 21,1% del totale.

Lo spreco complessivo di cibo vale quindi oltre 15 miliardi di euro.

Quanto gettiamo nelle nostre case rappresenta quindi i 4/5 dello spreco alimentare complessivo in Italia: parliamo dello 0,88% del Pil.

Anche la distribuzione, pur adottando da tempo comportamenti virtuosi e pratiche di recupero del cibo a ridosso di scadenza, ha i suoi “buchi neri”: la stima nazionale è di 220.000 tonnellate di cibo sprecato ogni anno, 2.89kg/pro capite, ovvero 18,7 kg di cibo sprecati ogni anno per metro quadro di superficie di vendita, soprattutto frutta e verdura, pane e prodotti da forno, latticini (progetto REDUCE 2018).

Spreco alimentare, ecco il decalogo delle buone abitudini alimentari

L’indagine REDUCE sulla refezione scolastica ha calcolato un avanzo medio di 90 grammi nel piatto di ogni studente, e di 27 grammi di cibo intatto, abbandonato nelle mense per ogni pasto.

È dalle scuole che deve partire la rigenerazione di una società sostenibile, secondo gli italiani: lo testimoniano i dati 2019 dell’Osservatorio Waste Watcher di Last Minute Market / Swg, perché 7 italiani su 10 (68%) danno un mandato proprio alla sensibilizzazione scolastica per promuovere l’attenzione e la prevenzione negli sprechi alimentari, in rapporto quindi alle nuove generazioni.

“Sono dati che testimoniano l’importanza di buone pratiche da individuare, adottare e veicolare sul piano degli enti pubblici, delle imprese, delle scuole, così come sul piano personale, nel quotidiano delle nostre case” – sottolinea il presidente di Last Minute Market, Andrea Segrè.ù

Per questo arriva la 7° edizione del Premio Vivere a Spreco Zero, i piccoli “Oscar” della prevenzione e riduzione degli sprechi, e per questo, a pochi giorni dall’avvio del nuovo anno scolastico, raccogliamo l’appello dei cittadini e lo rilanciamo perché l’educazione alimentare diventi programma scolastico, e perché l’educazione civica del nostro tempo non sia avulsa dalla sensibilizzazione sui temi della sostenibilità e dell’educazione ambientale.

Le buone pratiche individuate e condivise, adottate sul territorio nazionale da soggetti pubblici e privati, sono esperienze rilevanti e innovative è importante favorire la diffusione e la replica sul territorio.

Quest’anno, accanto alle categorie consuete Amministrazioni Pubbliche, Imprese, scuole, associazioni e cittadini il Premio Vivere a Spreco Zero includerà nuove categorie, prima fra tutte quella No Plastic Food & Drink: perché la prevenzione degli sprechi è anche prevenzione dei rifiuti e cura dell’ambiente.

Il Premio Vivere a Spreco Zero ha scelto quindi di partecipare alla mobilitazione internazionale finalizzata a sostenere la riduzione/eliminazione delle plastiche alimentari per cibo e/o acqua».