Buttare il cibo è immorale per 8 giovani su 10.
È quanto emerge da una ricerca dell’università Lumsa nata per scoprire qual è il rapporto della generazione Z con il cibo e il suo spreco.
I ragazzi intervistati, 665 in totale di età compresa tra 18 e 25 anni, hanno detto di essere attenti anche al ristorante dove il 44% ha l’abitudine di chiedere la doggy bag ovvero un contenitore con il cibo che è rimasto nel piatto. Il 75% dei giovani afferma anche di ordinare solo quello che è sicuro di mangiare.
Riguardo la coscienza ambientale se il 70% degli intervistati si ritiene una persona che si preoccupa delle questioni ambientali solo il 45% di questi compie effettivamente scelte ecologiche nell’atto di acquisto. La ricerca è stata coordinata dai professori Laura Michelini e Massimiliano Scopelliti.
Laura Michelini, Prof.ssa associata di Economia e Gestione delle Imprese, Università LUMSA, dichiara: “Obiettivo della ricerca condotta dall’Università Lumsa è quello di comprendere il comportamento relativo agli sprechi alimentari delle generazioni più giovani, la cosiddetta Generazione Z. In generale i risultati mostrano un quadro molto positivo sia per quanto riguarda il consumo domestico che quello fuori casa. Meno diffuso in Italia rispetto al resto d’Europa è l’utilizzo delle app di food sharing, solo l’8% degli intervistati le utilizza abitualmente.”