Spreco alimentare, ancora numeri in aumento in Italia

Frutta fresca, verdure, pane fresco, insalate, cipolle e aglio, sono gli alimenti che buttiamo di più; lo spreco alimentare in Italia continua a crescere, complice l’aumento dei prezzi che spinge parte della popolazione a comprare cibo di minore qualità che deperisce subito.

I dati del Rapporto 2024 Waste Watcher “Lo spreco alimentare nei paesi del G7. Dall’analisi all’azione“͏‌͏ rivelano che ogni settimana finiscono nel bidone della spazzatura ben 683,3 grammi di cibo pro capite.

Ancora troppi italiani dimenticano il cibo in frigorifero e non rielaborano gli avanzi del giorno prima preferendo buttarli.
Si spreca di più nel Sud e nel Centro Italia, con un +9% rispetto alla media nazionale, mentre il Nord registra un -11%. Se molte famiglie congelano i cibi e consumano prodotti scaduti da poco se sono ancora buoni, in pochi regalano il cibo preparato in eccesso o sono disposti a pianificare i pasti della settimana.

Il Rapporto ha studiato anche il comportamento dei Paesi che partecipano al G7 di Siracusa al fine di evidenziare le buone pratiche mutuabili. Francia e Spagna emergono come le nazioni che hanno fatto più progressi nella lotta agli sprechi, anche grazie alla proibizione francese di distruggere il cibo invenduto da parte dei supermercati. Il Regno Unito ha registrato dei miglioramenti grazie alla pianificazione dei pasti, il Canada ha investito in incentivi fiscali a favore della donazione di cibo invenduto. In Giappone invece si compra solo frutta e verdura di qualità dati i costi proibitivi.

In Italia l’incremento dello spreco alimentare a livello domestico è preoccupante” spiega Andrea Segrè Direttore scientifico Waste Watcher International – Campagna Spreco Zero, Università di Bologna. “Non solo per l’aumento percentuale rispetto all’analoga rilevazione di WWI del 2023, ma soprattutto dalle cause che lo hanno determinato, come un abbassamento della qualità dei prodotti acquistati. Gli italiani hanno ancora poca consapevolezza di come fruire al meglio gli alimenti disponibili, dalla conservazione alla pianificazione degli acquisti, dimostrando ancora una volta la necessità di intervenire a livello istituzionale sull’educazione alimentare. L’Italia può beneficiare delle buone pratiche che emergono dalle esperienze di
contrasto dello spreco dagli altri Paesi del G7, tema che speriamo emerga dal summit di Siracusa il prossimo 26 settembre”.

In occasione del G7 ospitato dall’Italia Slow Food ha invitato delle proposte ai sette Paesi al fine di mettere al centro della politica europea il cibo e il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030.