Grande partecipazione al Lago Albano per la manifestazione organizzata dal Coordinamento Ambientalista dei Castelli Romani in concomitanza con la Giornata mondiale delle zone umide.
Ridurre i consumi idrici del 30% e stop alla cementificazione. È la ricetta per arginare l’estrema crisi idrica che da anni stanno vivendo i laghi dei Castelli Romani.
In concomitanza con la Giornata mondiale delle zone umide, le associazioni ambientaliste dei castelli romani che si battono per la difesa dei Laghi Albano e di Nemi, sempre più in sofferenza idrica hanno organizzato una manifestazione al porticciolo del Lago Albano per discutere sulle vere cause della crisi idrica e le possibili soluzioni.
Cosa serve per salvare i laghi?
- Ridurrei consumi idrici del 30%: L’abbassamento dei laghi non può essere contrastato senza una drastica riduzione dei consumi. Per ogni abitante dei Castelli Romani si consuma quasi 500 litri al giorno, più del doppio della media nazionale.
- Stop alla cementificazione: Nuove costruzioni e consumo di suolo peggiorano la situazione. Ogni nuovo abitante annulla i benefici delle riduzioni idriche ottenute.
Le istituzioni continuano a puntare sui cambiamenti climatici come causa principale, ma i dati mostrano che l’abbassamento è iniziato 40 anni fa, ben prima che si parlasse di crisi climatica.
Durante il primo seminario tecnico organizzato dal Coordinamento Ambientalista dei Castelli Romani, esperti e associazioni del territorio hanno analizzato le proposte avanzate dall’Autorità di Bacino, Regione Lazio, Consorzio di Bonifica e altri Comuni. Dall’analisi è emerso che le misure proposte coprono appena il 18% delle azioni necessarie per risolvere il problema.
Le due principali azioni proposte – incanalare le acque reflue nei laghi e utilizzare la Doganella come bacino di raccolta – rischiano di peggiorare la situazione.
- Grave rischio per l’equilibrio biochimico dei laghi: Immettere acque reflue urbane e sostanze organiche distruggerà il già precario equilibrio biochimico del Lago Albano. Si rischia l’eutrofizzazione del lago.
- Pericoli per la biodiversità: La Doganella, sito protetto, potrebbe essere compromessa senza adeguate valutazioni d’impatto sulla fauna locale, come anfibi e altre specie sensibili. Non esiste infatti una valutazione seria di impatto sulla popolazione di anfibi che ogni anno si riproducono in questo habitat nè si tiene conto dei vari punti di inquinamento della zona, le due strade — tuscolana e del Vivaro = la pesca sportiva, la cava e la lottizzazione che esiste a monte della Doganella.