Home Attualità Torna nelle piazze cioccolario, la barretta per l’inclusione sociale

Torna nelle piazze cioccolario, la barretta per l’inclusione sociale

Cioccolario è una tavoletta di cioccolato, proveniente da una filiera di lavorazione artigianale, etica e ecosostenibile, che si trasforma in calendario da scrivania.

I banchetti dei volontari della Fondazione Santa Rita da Cascia ETS offriranno il prodotto per la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi di Natale dietro la donazione minima di 9 euro. Il 30 novembre e il 1 dicembre in diverse piazze del Lazio sarà possibile ricevere il prodotto e contribuire ai progetti di inclusione sulla disabilità intellettiva.

I progetti della Fondazione mirano a cambiare la percezione delle disabilità intellettive, compreso l’autismo, attraverso lo sport.

I fondi saranno impiegati in due progetti di ippoterapia e canottaggio terapia che permetteranno a 60 bambini e giovani adulti con disabilità intellettive di fare sport e raggiungere una maggiore autonomia. In particolare saranno sostenuti i costi delle lezioni e del tondino – la struttura coperta sotto cui svolgerle in caso di freddo e pioggia – per l’ippoterapia, per un contributo triennale di oltre 139mila euro; ai ragazzi del canottaggio verrà destinato un van, per favorire i loro spostamenti in caso di allenamenti e trasferte per le gare, oltre a sostenere i costi dei collaboratori, per un totale di 31mila euro.

“Un grazie enorme ai volontari laziali, con cui per il secondo anno torniamo nelle piazze e nelle parrocchie a suon di dolcezza, trasformando i valori ritiani in aiuto concreto per i più fragili – ha dichiarato in una nota Suor Maria Rosa Bernardinis, Presidente della Fondazione e Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia – . Quest’anno abbiamo fortemente voluto supportare le persone con disabilità intellettiva, tra cui l’autismo, per promuovere un’inclusione non retorica attraverso lo sport, che deve essere per tutti. Il vero problema sono i pregiudizi e l’incapacità di guardare oltre le etichette che persistono nella nostra società. Spesso, vediamo solo i loro limiti, senza considerarli come esseri umani con la loro unicità e le loro potenzialità da rendere reali, offrendo loro le stesse opportunità dei loro coetanei, in modo che si sentano parte integrante e attiva della comunità”.