Home Attualità Social media e minori, un nuovo studio dagli Stati Uniti

Social media e minori, un nuovo studio dagli Stati Uniti

social media

Instagram collabora con i ricercatori americani per studiare gli effetti dei social sui minori

Il social Instagram consentirà a un gruppo selezionato di ricercatori di accedere ai suoi dati per studiare come la piattaforma influisce sulla salute mentale di adolescenti e giovani.

Come funziona lo studio

Nel corso dello studio, lanciato in collaborazione con il Center for Open Science, una organizzazione indipendente degli Stati Uniti, i ricercatori avranno accesso ai dati di Instagram per un massimo di sei mesi, incluse informazioni particolari tra cui le persone seguite, il tempo di utilizzo del social, le impostazioni dell’account e altro ancora. Tuttavia Meta ha specificato che non fornirà accesso alle informazioni demografiche di un utente, né includerà i contenuti dei suoi post, commenti o messaggi.

Il Center for Open Science sceglierà fino a sette proposte di ricerca in diverse aree correlate alla salute mentale degli adolescenti. I ricercatori dovranno selezionare i partecipanti e ottenere il permesso esplicito di genitori o tutori. Da tempo si discute dell’effetto dei social media sui minori, ad alimentare i dubbi la pubblicazione di una serie di documenti, da parte di una ex dipendente di Facebook. Tra questi spiccava una ricerca interna che suggeriva come Instagram avesse aumentato il tasso di ansia e depressione negli utenti più giovani. Da allora, Instagram ha implementato funzionalità volte a proteggere i bambini sull’app, migliorando la gestione della privacy e del tempo speso online.

GLI interventi negli USA

Gli Stati Uniti, in parte, stanno correndo ai ripari: lo scorso febbraio il sindaco di New York Eric Adams ha annunciato che la sua amministrazione ha intentato causa alle grandi aziende di social media, con l’accusa di aver peggiorato la salute mentale dei giovani. Ancora prima, a gennaio, Mark Zuckerberg e altri amministratori delegati di X, TikTok, Snapchat e Discord sono stati ascoltati in un’audizione in Senato sui rischi delle piattaforme online sui minori.