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Smog, traffico e criminalità, a Molfetta arriva il “modello Mosca”

Smog. Il “modello Mosca” per contrastare traffico, smog e criminalità nella città di Molfetta.

Il comune pugliese vuole provare ad essere l’anello di congiunzione tra la nuova idea di città (che negli ultimi anni è diventata la capitale russa) e un analogo sviluppo che, su tale modello, potrebbero in un futuro non molto lontano assumere anche i comuni della penisola, compresi quelli di dimensioni ben più ampie della cittadina adriatica.

Sarà il lavoro congiunto dell’italiana Creasys e di Rostec Corporationion, leader nel settore aerospaziale e delle nuove tecnologie (che oltre a Mosca ha reso “smart” più di cento città della Federazione) a trasformare Molfetta nel prototipo della “smart city” Made in Italy.

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“Calcolando la quantità di persone che ogni giorno affluiscono nella capitale per i più vari motivi – ha spiegato Katerina Shubina, del dipartimento per i rapporti economici con l’estero del comune di Mosca – ogni giorno nell’area urbana si trovano circa 20 milioni di persone”.

“Per quanto riguarda la videosorveglianza – ha aggiunto poi Shubina – a Mosca sono già state installate più di 160.000 telecamere: nelle strade, negli atri dei palazzi, negli uffici, nelle metropolitane. Grazie a questo sistema sono stati sventati più di tremila reati di cui alcuni potenzialmente molto gravi”.

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Nell’ultimo decennio ad essere rivoluzionato dalla filosofia della smart city è stato anche, e forse soprattutto, quello del trasporto pubblico, che non a caso ha scalato le classifiche del rating internazionale.

“Il sistema unificato di controllo e monitoraggio utilizza quasi 200mila punti di osservazione fissi e mobili in grado di tenere d’occhio 10mila veicoli e più di 300mila taxi. È stato inoltre estremamente fluidificato il traffico cittadino grazie all’attivazione del sistema ‘Adaptive’ che controlla i semafori regolarizzando il flusso veicolare in maniera ‘ponderata’, rilevando inoltre eventuali incidenti stradali con la possibilità di far scattare i soccorsi in tempo reale”.

 

La rivoluzione della mobilità in numeri:

  • la velocità del flusso stradale della città è aumentata di 6 chilometri orari,
  • il numero totale degli incidenti è diminuito del 46% facendo crollare il tasso di mortalità addirittura del 56%
  • il tempo medio di attesa dei servizi urbani è diminuito del 60%”.

Ma non è tutto, grazie a questo approccio tecnologico integrato, l’amministrazione moscovita è riuscita anche a creare servizi innovativi in vari settori, dall’istruzione alla sanità, tanto che ormai “mezzo milione di persone all’anno fissano gli appuntamenti con il medico di base tramite una piattaforma pubblica on-line”.

Nessun dubbio sulla replicabilità del “modello Mosca” è stato espresso dagli esperti della società di consulenza e monitoraggio d’impresa Crasys.

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“Parliamo di numeri che nemmeno si possono mettere a confronto – spiegano gli esperti – ma la validità e la modularità di questa piattaforma è proprio la garanzia che ci consente di costruire un sistema integrato. Al di là delle dimensioni, infatti, la smart city non è altro che l’insieme di tutti quei servizi che cercano di rendere le nostre città più vivibili: quindi servizi che migliorino i trasporti, che rendano più facile trovare un parcheggio o che riducano drasticamente il traffico, e quindi l’inquinamento. In una parola: tutte quelle tecnologie intelligenti capaci di migliorare la qualità della vita”.

Secondo la Creasys e la Rostec però “la smart city non è soltanto la tecnologia, ovvero il software o le applicazioni che facilitano la vita tanto del singolo quanto della comunità. Costruire una smart city significa per prima cosa ascoltare le persone, perché le persone vivono nella città e hanno dei problemi concreti. Significa raccogliere quelle che sono le loro esigenze, ascoltando i suggerimenti che vengono dalla vita quotidiana e che grazie alla tecnologia possono molto spesso trovare soluzione”.