I dati del rapporto, tra i rischi per la salute e nuove procedure di infrazione.
L’Italia continua a non fare abbastanza contro l’inquinamento atmosferico, con lo smog che incide negativamente sulla salute dei cittadini, specialmente nei grandi centri urbani. È quanto emerge dall’ultimo rapporto di Legambiente, realizzato nell’ambito della campagna Clean Cities e intitolato ‘Mal’aria di città. Quanto manca alle città italiane per diventare clean cities‘.
#Smog in città: nel 2021 resta l’emergenza.
Nessuna delle 102 #città analizzate rispetta tutti i valori suggeriti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per PM10, PM2.5 e NO2Ecco tutti i dati del nuovo Dossier #Mal_aria 👉https://t.co/jnZ1M7L6OW pic.twitter.com/dzP58lMDqv
— Legambiente Onlus (@Legambiente) February 3, 2022
“L’Italia deve uscire al più preso dalla logica dell’emergenza e delle scuse, con promesse disattese e pretesti per non prendere decisioni, anche impopolari, per cambiare faccia alle nostre città e abitudini alle persone” – ha spiegato Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – “L’inquinamento atmosferico va affrontato in modo trasversale e con azioni efficaci, incisive e durature, e con misure integrate messe in campo dal Governo nazionale, da quelli regionali e comunali“.
Ci siamo rotti i polmoni, torna il flashmob di Legambiente contro l’inquinamento
Ad incidere sull’inquinamento, nelle città, sono soprattutto la mobilità e il riscaldamento domestico. “Un cambio di paradigma è necessario a partire proprio da questi due settori. Da qui ai prossimi anni, per accelerare la tansizione ecologica sarà centrale adottare misure che puntino davvero sulla mobilità sostenibile, elettrica, intermodale, di condivisione ripensando anche gli spazi urbani e da questo punto di vista saranno importantissime le risorse del Pnrr” – spiega ancora Stefano Ciafani – “Sarà inoltre rilevante puntare anche sull’efficientamento energetico e bloccare la commercializzazione dei veicoli a combustione interna al 2030“.
Secondo i nuovi parametri #OMS: per il #PM10 bocciate Alessandria, Milano, Brescia, Lodi, Mantova, Modena e Torino; per il PM2.5, criticità registrate per Cremona e Venezia; per l‘NO2, male Milano e Torino.
Il dossier #Mal_Aria 👉 https://t.co/TB5Ei4YtcJ pic.twitter.com/QxVoMBrAGx
— Legambiente Onlus (@Legambiente) February 3, 2022
A illustrare il rapporto di Legambiente c’è anche il responsabile scientifico Andrea Minutolo, che lancia un monito: “Il problema dell’inquinamento atmosferico non è solo ambientale, ma anche, e soprattutto, sanitario. La direttiva europea sulla qualità dell’aria sarà aggiornata con i nuovi limiti normativi previsti dall’Oms e questi valori saranno vincolanti tra pochi anni. Non rispettarli porterà a procedure di infrazione per gli Stati membri inadempienti e l’Italia ha già tre procedure di infrazione attive, per il PM10, il PM2,5 e il biossido di azoto (NO2)“.
Ex Ilva di Taranto, Legambiente contro il governo: “Antepone il profitto al risanamento ambientale”
Queste le zone più colpite dall’inquinamento atmosferico in tutta Italia: Milano, Bergamo, Brescia, Roma, Venezia, Treviso, Padova, Vicenza, Verona, Torino, Prato, Pistoia, Valdarno Pisano, Piana Lucchese, Conca Ternana, Pianura Ovest e Est in Emilia-Romagna, valle del Sacco, territorio tra Napoli e Caserta, zona costiera collinare di Benevento, area industriale della Puglia e Palermo. “In tutti questi territori la salute dei cittadini è sistematicamente a rischio per le elevate concentrazioni degli inquinamenti atmosferici“, avverte ancora Legambiente.