Nel 20% delle scuole del Regno Unito i genitori hanno firmato un impegno online per non dare gli smartphone ai figli fino a quando non abbiano almeno 14 anni
Un vero e proprio patto dei genitori organizzato da Smartphone Free Childhood, un’organizzazione inglese che punta a ridurre l’utilizzo di tecnologia durante l’infanzia, è stato firmato da almeno un genitore in 6537 scuole, con i firmatari che rappresentano circa 35.000 bambini. Lo scopo dell’iniziativa è quello di ridurre il fattore di pressione tra i bambini che chiedono uno smartphone ai genitori, oltre ad aumentare l’età media in cui i bambini ne ottengono uno.
Le firme all’appello contro gli smartphone
Smartphone Free Childhood ha affermato che il patto è anonimo, ma ha suddiviso i dati sulle iscrizioni in base alle regioni e alle scuole, pubblicando i risultati sul suo sito web. La maggior parte delle firme si trova nell’Hertfordshire, dove 2429 genitori hanno firmato l’accordo. La contea è un punto focale del movimento smartphone-free, con la città di St Albans che sta tentando di diventare la prima città del Regno Unito a fare in modo che tutti i bambini sotto i 14 anni non posseggano un cellulare.
L’intervento di Jonathan Haidt
Il celebre psicologo statunitense Jonathan Haidt ha avuto notevole influenza sul movimento no smartphone, in particolare il suo ultimo libro “The Anxious Generation”. In un’intervista al giornale inglese The Guardian ha dichiarato che i genitori dovrebbero stabilire una nuova norma e non dare ai figli uno cellulare prima che abbiano compiuto 16 anni. Eppure secondo una ricerca dell’Ofcom, ossia l’autorità regolatrice indipendente per le società di comunicazione nel Regno Unito, l’89% dei dodicenni già possiede un telefono. A questo si aggiunge che la maggior parte delle piattaforme di social media ha un’età minima di iscrizione di 13 anni, ma la ricerca dell’Ofcom mostra che metà dei bambini sotto i 13 anni è già sui social.