Slow Food lancia 10 proposte ai ministri del G7 di Siracusa

10 punti per mettere al centro della politica europea il cibo e il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030.

Slow Food si rivolge direttamente ai ministri dell’agricoltura che partecipano al G7 di Siracusa. Le proposte sono: sì alla biodiversità e all’agroecologia, all’allevamento rispettoso degli animali, all’educazione alimentare in tutte le scuole, a diete sostenibili, a prezzi giusti pagati agli agricoltori, alla sovranità alimentare, alla diversità e alla pesca artigianale. Due i no; allo spreco di cibo e alla plastica usa e getta. Problematiche globali che solo risposte adottate a livello europeo possono risolvere.

Barbara Nappini, Presidente di Slow Food Italia, ha dichiarato a TeleAmbiente: “Sono 10 proposte, un decalogo, che abbiamo voluto scrivere perché ci volevamo concentrare concretamente su 10 punti. Posso menzionare la piccola pesca in luogo della pesca industriale, un’idea di allevamento con prevalenza di allevamento al pascolo, l’educazione alimentare, per citarne alcuni. Complessivamente volevamo esprimere un’idea diversa di mondo e di sistema alimentare globale. Viviamo ancora in un pianeta in cui quasi un miliardo di persone non ha accesso regolare al cibo. Il cibo è al centro di molte delle crisi che stiamo affrontando, è importante avere chiaro l’obiettivo di integrare le attività umane con gli ecosistemi che ci ospitano. Uscire dalla logica in cui il cibo deve produrre profitto e entrare in una bio-logica, una logica che mette al centro la vita.

 

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Il G7 è stato presentato presso il Masaf dal ministro Francesco Lollobrigida. Tra gli obiettivi principali dichiarati dal ministro vi è la volontà di mostrare le potenzialità dell’Italia per conquistare i mercati e di saldare la cooperazione con l’Africa. Una cooperazione improntata alla reciprocità e senza scopi predatori.

In contemporanea con il G7, dal 26 al 30 settembre a Torino si terrà Terra Madre. We Are Nature, noi siamo la natura, è il motto di questa edizione. Nel 2024 gli orti Slow Food escono dalle aule scolastiche e arrivano nelle carceri e nelle zone cittadine periferiche che realizzano orti di quartiere.