La classifica – stilata da un network delle Nazioni Unite – vede sul podio Finlandia, Svezia e Danimarca.
Nella classifica dei Paesi europei più sostenibili, l’Italia è solo 23esima. A dirlo è il Rapporto sullo sviluppo sostenibile in Europa 2021, realizzato dal network dell’Onu Sustainable Development Solutions che ha preso in considerazione i cosiddetti SDGs (Sustainable Development Goals) o, in italiano, Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Cioè quegli obiettivi adottati dalle Nazioni Unite nel 2015 come appello universale all’azione per porre fine alla povertà, proteggere il pianeta e garantire che entro il 2030 tutte le persone godano di pace e prosperità.
Dunque l’Italia non sta lavorando bene su questo fronte. L’indice sviluppato dagli analisti del network internazionale (il cosiddetto Leave No One Behind Index), ha assegnato all’Italia un punteggio di 68 su un totale di 100. Nella classifica – che comprende la grandissima parte dei Paesi del Vecchio Continente – l’Italia è 23esima su 34. Dopo la Spagna e prima della Croazia,
Il lato positivo è che, dal 2015 ad oggi, l’Italia aumenta costantemente il proprio punteggio. Il lato negativo è che il resto d’Europa non fa lo stesso. Nel 2020, infatti, il punteggio medio dei Paesi che aderiscono all’Unione europea è leggermente diminuito. Un ruolo, in questo decremento, l’ha giocato la pandemia da Covid-19.
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La classifica dei Paesi più sostenibili: Finlandia, Svezia e Danimarca sul podio
Nella classifica generale europea, i Paesi del nord si confermano i più attenti alle questioni della sostenibilità. Secondo il report, al primo posto nel Vecchio Continente troviamo la Finlandia. Seguono Svezia e Danimarca.
L’Europa nel suo insieme, spiegano gli analisti, è in realtà ancora indietro nella corsa ai 17 Obiettivi, soprattutto sui temi della dieta alimentare, dell’agricoltura sostenibile, del clima e della biodiversità. E non sembrano esserci miglioramenti significativi all’orizzonte.
I tecnici delle Nazioni Unite hanno analizzato i Piani di ripresa e resilienza di diverse nazioni europee e nel report hanno sottolineato che quelli di Italia e Spagna mostrano che vengono dedicate misure non abbastanza impattanti sui temi legati alla sostenibilità ambientale e alla riduzione delle diseguaglianze.
E sulla questione dell’inquinamento, il report mette in evidenza che, sebbene l’Europa non sia affatto il continente che emette più CO2 (10% del totale globale contro il 60% dell’Asia), i cittadini europei hanno uno stile di vita che ha degli impatti importantissimi sul pianeta.
In altre parole, se l’Asia (ma anche l’Africa) produce (e inquina) più dell’Europa è molto spesso per assecondare le domande di consumo dei cittadini europei. E dunque quelle abitudini devono essere prese in considerazioni come impattanti dal punto di vista ambientale per l’Europa, nonostante una delocalizzazione dell’inquinamento.