Sisma 2016, Mario Sanna in sciopero della fame per la dignità di chi ha perso la vita

Mario Sanna chiede che venga riconosciuto un contributo ai familiari delle vittime del sisma di Amatrice, come è previsto nelle leggi relative ai terremoti del Friuli e dell’Irpinia. Sanna: “rivendico un diritto che sta nelle leggi del nostro paese”.

Torniamo a parlare del terremoto, del sisma del centro Italia del 2016 e delle ferite ancora aperte.
Con le telecamere di Teleambiente siamo andati a Rieti, abbiamo incontrato il sig. Mario Sanna.
Ci ha raccontato la sua storia e ci ha parlato della battaglia che sta combattendo.

Mario Sanna dal 9 ottobre 2023 sta portando avanti una protesta.

Mario ha perso un figlio nel terremoto di Amatrice del 2016 e da oltre 40 giorni è in sciopero della fame per chiedere dignità per la vittime del sisma e per le loro famiglie.

“Protestoha spiegato Sanna a Teleambiente- perché rivendico la nostra condizione di familiari delle vittime del terremoto di Amatrice. Rivendico il fatto che noi si debba stare dentro i provvedimenti del terremoto di Amatrice. Questo non è avvenuto fino ad oggi. Non c’è una parola che parli di noi familiari delle vittime, all’interno di tutte le ordinanze e della legge 189 che provvede agli aiuti alle popolazioni di questo sisma”.

“Sono ormai 7 anni ha continuatoche chiedo questa cosa a tutti i governi che si sono succeduti e a tutti i commissari che si sono succeduti. Sono stato sempre inascoltato, con le scuse più diverse e con le giustificazioni più diverse”.

“Ioha sottolineato Mario Sannaho approfondito questa nostra condizione ed ho scoperto che esistono due leggi, una risalente al terremoto del Friuli del 1976 ed una risalente al terremoto dell’Irpinia del 1980. In queste due leggi c’è un articolo (il 16 per il Friuli ed il 2c per l’Irpinia) che parlano esclusivamente di un contributo ai familiari delle vittime di quei terremoti”.

“Io – ha aggiunto rivendico un diritto che sta nelle leggi di questo paese e quindi io mi aspetto che questo governo intervenga e finalmente sani questa falla che si è venuta a creare nella legge 189 per i provvedimenti per il sisma del Centro Italia”.

In questi 7 anni – ha ribadito Sanna la politica ha risposto facendo promesse, impegni ad interessarsi a questa vicenda, ma alla resa dei conti, non c’è stato nulla di fatto. Ci sono state due proposte di legge, una da parte della sinistra ed una da parte della destra, che poi sono convogliate in un unico testo, ma questa proposta di legge sta nel cassetto dal 2020”.

“Alla luce di quello che ho detto primaha continuato non è neanche più necessaria, perché le leggi ci sono e bisogna utilizzarle”.

Il 21 novembre c’è uno step importante che potrebbe cambiare la situazione

“Fino il 21 novembre ha ricordato Mario Sannaè aperta la finestra per la presentazione degli emendamenti (alla Manovra 2024, ndr) e dovrebbe esserne presentato uno a riguardo. Io mi sono preso l’impegno di terminare il mio sciopero della fame nel momento in cui vedrò presentato l’emendamento”.

“Chi ha perso la vita ed i familiari che hanno subìto questa perditaha concluso Sanna – sono figli di questo Stato e quindi questo Stato, se ne deve occupare”.

A seguire lo speciale di Teleambiente, con l’intervista integrale al sig. Mario Sanna.