Singapore dà l’ok all’importazione di 16 specie di insetti destinati al consumo alimentare umano.
Una delle principali sfide presentate dal cambiamento climatico è la sicurezza alimentare. Siccità, alluvioni e altri eventi legati alla crisi del clima mettono a rischio ogni giorno di più l’agricoltura e le altre produzioni alimentari. Per questo, alcuni paesi stanno correndo ai ripari, inserendo nei menu anche un alimento che in pochi considerano tale, specialmente tra le culture occidentali: gli insetti.
Pochi giorni fa, l’Agenzia alimentare statale di Singapore (SFA) ha dato il via libera all’importazione di 16 specie di insetti destinati al consumo alimentare. “Con effetto immediato, la SFA consentirà l’importazione di insetti e prodotti a base di insetti appartenenti a specie che sono state valutate come di basso interesse normativo” ha spiegato l’Agenzia nel suo comunicato.
Con questa misura, la città-Stato punta a diversificare le fonti alimentari, molte delle quali sono d’importazione, data la scarsissima disponibilità di terreni coltivabili. Tra le specie che si potranno mangiare a Singapore ci sono grilli, cavallette, vermi della farina e api. Gli insetti si troveranno come ingredienti oppure sotto forma di prodotti pronti, come snack o barrette proteiche realizzate con le farine d’insetti.
Lo scorso settembre il vicepremier Lawrence Wong, poi divenuto capo del Governo, aveva avvertito che Singapore deve prepararsi ad affrontare le carenze globali di cibo causate dal cambiamento climatico o da crisi che potrebbero compromettere le forniture.
Gli insetti quindi, potrebbero rappresentare una soluzione al problema della scarsità di cibo che presto o tardi riguarderà molte altre parti del mondo. Lo afferma anche il World Economic Forum, secondo cui “Gli insetti sono una fonte di proteine trascurata e un modo per combattere il cambiamento climatico”. Il consumo di proteine animali è infatti una delle fonti principali di inquinamento e produzione di gas serra. Inoltre, gli allevamenti richiedono molte più risorse in termini di mangimi, acqua, terreni, carburante per il trasporto rispetto alla produzione di insetti.
In Italia i novel food devono avere un’etichetta che indica la provenienza del prodotto, i rischi connessi al consumo e il quantitativo di farine di insetti presenti. Gli insetti e i prodotti derivati però, non vengono ben visti da alcuni partiti politici e associazioni, come Lega e Coldiretti, contrari all’alternativa proteica che minaccia il Made in Italy.