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Perché la nomina dell’ex ministro di Grenada ha un significato politico molto importante.

La nomina di Simon Stiell a capo dell’Unfccc potrebbe rappresentare una svolta a livello politico e non solo. L’ex ministro dell’Ambiente grenadino, che oltre all’impegno politico può vantare un lungo trascorso da attivista per l’ambiente, è il terzo numero uno dell’Unfccc consecutivo proveniente dal continente americano. Segue infatti Patricia Espinosa (già ministra degli Esteri messicana) e Christiana Figueres (diplomatica costaricana). La provenienza geografica, però, in questo caso non ha molta importanza. Lo spiega bene Foreign Policy.

 

L’esperienza di Simon Stiell

Quello che fa di Simon Stiell un valido segretario generale dell’Unfccc è il ricco curriculum che può vantare. L’ex ministro grenadino, infatti, non solo ha esperienza di Governo, ma anche aziendale, avendo lavorato nel settore privato e perfino nella Silicon Valley. L’importanza a livello politico, però, è senza eguali: nei vari negoziati sul clima, comprese le varie Cop, Simon Stiell è stato il rappresentante dei piccoli Stati insulari, che spesso sono i più colpiti dagli effetti del cambiamento climatico. In questo ruolo istituzionale e di rappresentanza, Simon Stiell ha chiesto ai Paesi più ricchi di spingersi verso obiettivi più ambiziosi, come ad esempio ridurre a 1,5°C (e non 2°C) il riscaldamento globale rispetto ai livelli pre-industriali. Ma anche di finanziare e supportare i Paesi più poveri e piccoli, meno responsabili delle emissioni ma anche i più colpiti dagli effetti della crisi climatica.

 

La svolta per i piccoli Stati insulari