
Octopus è un robot a forma di polpo, Silver 2 e il suo cugino granchio. Entrambi sono stati progettati dall’italiana Cecilia Laschi e saranno utilizzati per ripiantare i coralli morti a causa dell’inquinamento del mare.
Silver 2 non è un granchio come altri. Perché sebbene abbia due occhi e sei zampe, ha un cuore totalmente meccanico. Si tratta del primo robot-granchio sviluppato dalla professoressa Cecilia Laschi, ex docente di Bioingengeria industriale all’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e attuale dicente di biorobotica alla National University of Singapore.
La proposta di Cecilia Laschi, esperta di bio-robotica attualmente in forze all’Università di Singapore https://t.co/a2xMyI6yri
— OggiScienza (@OggiScienza) November 22, 2021
Il granchio robot è il secondo robot-marino progettato dalla docente italiana. Prima di Silver 2, la professoressa Laschi aveva sviluppato Octopus, un robot-polpo attualmente utilizzato in ambito medico.
Intervistata dal quotidiano Il Messaggero, la professoressa Laschi ha spiegato: “Abbiamo studiato il modo di camminare sui fondali del granchio e sviluppato Silver 2, un robot-granchio con sei gambe molleggiate, in grado di muoversi su fondali accidentati e avvicinarsi ad oggetti”.
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Silver e Octopus, i robot che salveranno i coralli
Silver 2, il robot progettato dalla ricercatrice e docente italiana, potrà essere utilizzato per raccogliere sabbia per analizzare le caratteristiche marine o raccogliere oggetti di plastica come le bottiglie dai fondali.

“Silver – ha spiegato Laschi – ha attirato grande interesse dal mondo della biologia interessato a studiare le biodiversità
ma anche l’inquinamento da microplastiche e dalle aziende petrolifere che vogliono conoscere il terreno prima di
costruire le piattaforme”.
L’utilizzo in tandem di Silver 2 per l’analisi del suolo marino e di Octopus per la parte più pratica servirà a dare nuova vita alle barriere coralline danneggiate dall’inquinamento.
“Ci stiamo impegnando nella sostenibilità – spiega la docente – sia progettando materiali biodegradabili per non commettere lo stesso errore fatto con gli smartphone, che hanno portato ad accumuli di rifiuti elettronici, sia sviluppando un’applicazione marina del polpo, per ripiantare i coralli morti a causa dell’inquinamento. L’idea è di allevarli in laboratorio, per poi piantarli tramite i nostri robot che si degradano nell’acqua”.
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