Il rapporto è stato trasmesso anche a governo e Parlamento: aumentati i controlli rispetto al 2022.
L’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione (Isin) ha pubblicato la Relazione 2023, indirizzata a governo e Parlamento, sulle attività dello scorso anno e sullo stato della sicurezza nucleare in Italia. Tra le varie attività di Isin, ci sono quelle ispettive, di vigilanza, istruttorie e autorizzative, di controllo della radioattività, di decomissioning e di individuazione del deposito nazionale e della tracciabilità dei rifiuti radioattivi.
Nel documento, pubblicato anche online, ci sono anche informazioni sul supporto tecnico-scientifico fornito alle Prefetture, nell’ambito delle commissioni istituite per gestire l’esposizione esistente, e al Dipartimento della Protezione Civile per quanto riguarda le emergenze nucleari e radiologiche. Nel 2023, Isin ha condotto 96 azioni di controllo (51 ispezioni e 45 sopralluoghi), senza riscontrare particolari criticità in termini di sicurezza e radioprotezione. Condotte anche sei ispezioni straordinarie sulla protezione fisica passiva delle installazione, sull’autorizzazione al trasporto di materiale radioattivo e sulla contabilità nucleare.
Inoltre, Isin ha condotto 21 azioni di controllo (18 ispezioni congiunte di verifica della contabilità delle materie nucleari e Euratom e tre ispezioni di verifica della contabilità delle materie nucleari) secondo gli standard fissati dall’Agenzia internazionale dell’energia atomica (Aiea) sulle misure di natura tecnica e sulle verifiche. In totale, nel 2023 sono state effettuate 11 misure di controllo in più rispetto all’anno precedente.
La Relazione 2023 di Isin, trasmessa a governo e Parlamento, è firmata dal direttore pro tempore Maurizio Pernice (che ha lasciato l’incarico a fine aprile, venendo sostituito da Francesco Campanella). Nel rapporto, Isin ha illustrato gli obiettivi raggiunti e le azioni future: la missione istituzionale è quella di effettuare controlli efficaci e tutelare con elevati livelli di sicurezza la popolazione, i lavoratori e l’ambiente dai rischi di radiazioni ionizzanti.