Home Clima Siccità, perché lo stato d’emergenza in Africa meridionale interessa anche noi

Siccità, perché lo stato d’emergenza in Africa meridionale interessa anche noi

Siccità, perché lo stato d'emergenza in Africa meridionale interessa anche noi

Da diversi mesi Malawi, Zambia, Zimbabwe e Mozambico sono alle prese con un’emergenza climatica senza precedenti. Siccità e alluvioni aumentano il flusso di migranti climatici.

L’Africa meridionale è letteralmente ridotta alla sete e alla fame. Malawi, Zambia, Zimbabwe e Mozambico sono alle prese da mesi con l’alternarsi di lunghi periodi di siccità seguiti da forti inondazioni. Una situazione esacerbata dalla crisi climatica in corso che sta rendendo la vita impossibile in ampie zone del Continente africano.

Stato d’emergenza climatico in Africa meridionale

Dopo Malawi e Zambia, anche lo Zimbabwe ha dichiarato lo stato di calamità a causa della devastante siccità che sta colpendo la regione africana in cui vivono più di 30 milioni di persone.

Una situazione ormai diventata insostenibile. In Mozambico, ad esempio, la capitale Maputo è stata colpita da violente inondazioni provocate dal passaggio della tempesta tropicale Filipo che hanno fatto circa 130 vittime. Inondazione che hanno inoltre causato la distruzione dei raccolti e delle infrastrutture ponendo le basi per un peggioramento delle condizioni di vita dei cittadini da qui ai prossimi anni.

Siccità e inondazioni in Africa, un problema anche europeo

Problemi tutt’altro che locali. La situazione nell’Africa Meridionale dovrebbe interessare tutti, anche noi che viviamo al di qua del Mediterraneo. Non solo (ovviamente) perché milioni di donne, uomini e bambini sono alle prese con una tragedia, ma anche (più prosaicamente) perché situazioni come quelle che sta vivendo l’Africa meridionale provocheranno un aumento del fenomeno delle migrazioni climatiche. 

Già oggi quasi 2 miliardi di persone nel mondo, prevalentemente nei paesi in via di sviluppo, dipendono dagli ecosistemi delle zone aride e semiaride. Situazioni di per sé che diventano insostenibili a causa delle condizioni climatiche estreme.

Eventi climatici estremi che diventano sempre più intensi e sempre più frequenti a causa dell’acuirsi della crisi climatica e che quindi spingeranno sempre più persone a spostarsi dai luoghi d’origine per trovare riparo.

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Migranti climatici, entro il 2030 saranno 200 milioni 

Le migrazioni climatiche sono già in corso. Nel 2019, quasi 25 milioni di persone sono state sfollate da catastrofi legate al clima in 140 paesi, un numero tre volte superiore rispetto agli sfollati a causa di conflitti bellici.

Secondo le Nazioni Unite, si prevede che entro il 2030 saranno oltre 200 milioni le persone che potrebbero essere costrette a migrare a causa di fattori climatici e ambientali. Secondo ActionAid ben 86 milioni di persone solo in Africa Sub-Sahariana, saranno costrette a emigrare.