Siccità, la Sardegna dichiara lo stato di emergenza

La procedura straordinaria in vigore fino al prossimo 31 dicembre dovrebbe permettere azioni urgenti per gestire la crisi idrica.

Anche la Sardegna dichiara lo stato di emergenza a causa della siccità. A soffrire sono soprattutto le imprese agricole della zona orientale dell’isola duramente colpite dalla mancanza di acqua.

Per Coldiretti però la dichiarazione di emergenza non è completa senza la dichiarazione congiunta dello stato di calamità che permetterebbe di sbloccare i fondi per i coltivatori.

Giorgio Demurtas, Presidente di Coldiretti Cagliari, ha spiegato a TeleAmbiente: La siccità in Sardegna ha messo in ginocchio mezza Regione, la costa orientale vive questa situazione da un anno e mezzo con assenza di precipitazioni e siccità. Paradossalmente invece la costa occidentale non ha subito la siccità e ha continuato a produrre. già da marzo si vedeva che la situazione sarebbe stata estrema, la giunta regionale ha dichiarato uno stato di emergenza ma secondo noi è una dichiarazione monca perché lo stato di calamità naturale avrebbe permesso alle aziende di accedere anche ai fondi nazionali e a quelli relativi alla legge 102 del 2004.è necessario completare la delibera di modo che si possano effettuare altri interventi un po’ come è stato fatto in Sicilia con i voucher per i foraggi.”

Bisogna dare priorità alla manutenzione delle infrastrutture

La situazione degli invasi è drammatica, le precipitazioni sono state molto scarse, molti paesi della costa orientale non riescono a soddisfare neanche l’utilizzo potabile dell’acqua della popolazione. Questo è un problema anche per l’indotto turistico. La Sardegna riesce a raccogliere buona parte dell’acqua piovana però ha grosse difficoltà a trasferirla dove serve, ci sono inefficienze nel trasporto lungo le condotte. Si possono avviare anche misure per finanziare le aziende agricole affinché utilizzino delle tecniche di irrigazione più efficienti.”

Una situazione comune a tutto il Sud Italia

I dati di Legacoop calcolano in 4 miliardi di euro il valore dei danni già provocati dalla siccità nel Meridione, 33mila i posti di lavoro andati in fumo.

In Sicilia l’emergenza è arrivata prima che in altre Regioni , con conseguenze allarmanti. La penuria d’acqua ha costretto diversi allevatori a sopprimere il bestiame, mentre chi ha potuto ha acquistato l’acqua dalle autobotti a proprie spese. Nonostante le promesse, gli invasi rimangono vuoti mentre le associazioni di settore chiedono da mesi che siano messe in funzione le dighe già esistenti e mai collaudate e che siano utilizzati i dissalatori per sfruttare l’acqua di mare.

In Puglia la raccolta delle olive è già ridotta del 50% nella Regione con punte dell’80% in alcuni territori. Una situazione così preoccupante che Coldiretti Puglia chiede la dichiarazione dello stato di emergenza. 

A chiedere interventi strutturali sono anche le associazioni ambientaliste che si rivolgono direttamente al governo Meloni come Legambiente che Con un flash mob di Goletta dei laghi  ha inscenato una protesta a pochi metri dal lago di Pergusa, in Sicilia.

In Sicilia a causa della crisi climatica la vendemmia è iniziata con 20 giorni di anticipo. La tenuta di Giovanna ha preso atto della maturazione precoce dell’uva ha iniziato per prima in Italia la raccolta dell’uva in un periodo che fino a pochi anni fa sarebbe stato considerato a dir poco improprio. Mai una vendemmia era iniziata prima di agosto.